Categorie
AUDIO EDITORIALE SPECIALI RV

Come scegliere il miglior headset da gaming

Gaming headset; cuffie gioco; da gioco; da gaming; con microfono; supercalifragilistichecuffialidoso… per gli amici è semplicemente headset. Escludendo i puristi del suono, con lo spinotto rigorosamente inserito nella Realtek integrata, tutti siamo in possesso dell’accoppiata cuffie+microfono. Il brutto vizio degli headset, rispetto alle cuffie tradizionali, è che tendono a rompersi prima. Come scegliere il miglior headset per le nostre esigenze?

Premessa

Eravamo indecisi se fare un articolo come quello sui gaming case oppure una guida vera e propria, simile alle tante già presenti sul web. La decisione finale è stata di unire un po’ le due cose. Un audiofilo lo abbiamo anche noi e non ha partecipato alla stesura, perché non è a loro che ci rivolgiamo. Un appassionato sa già cosa scegliere e, probabilmente, ha già ciò che lo soddisfa. Noi abbiamo pensato a chi ha un budget medio basso e non vuole gettar via i suoi soldi. Molte guide si concentrano sui dettagli tecnici, noi ci concentreremo sulla qualità dei prodotti e, di conseguenza, sulla loro durata!

Decidere un budget

Il peggior momento per comprare una periferica per PC è quando se ne sta assemblando uno nuovo. Mouse Logitech a parte, le periferiche devono durare più del PC e ognuna meriterebbe un budget indipendente. Qualcosa da considerare in quella sede è se ti sarà sufficiente l’audio integrato o se desideri una qualità migliore, aggiungendo una scheda audio. Se non dovrai usare cuffie da 600 euro, allora sarà inutile comprare una scheda audio da 200. Cerca sempre un equilibrio. Il prezzo di un buon headset si aggira tra i 70 e i 150 euro. Al di sotto di quella cifra, ti conviene prendere delle cuffie e non un headset. E se compri una scheda audio, accertati che sia recente e ancora supportata dal produttore! Molte schede in commercio risalgono a 7, 8 o anche 10 anni fa e danno problemi oggi!

Specifiche tecniche dell’headset

headset meme features

Non perderti dietro ai tecnicismi. Impedenza elevata non significa sempre miglior suono. E gli headset non hanno mai un’impedenza troppo alta perché dopo ti servirebbe comprare anche un amplificatore. Abbiamo preso l’impedenza ma potremmo prendere ogni altra specifica e rivoltarla. Gli headset in quella fascia di prezzo sono tutti molto simili ed è inutile perdere ore a confrontarne i numeri. Ci sono fattori molto più importanti da considerare, come vedremo insieme.

Microfono

Il microfono integrato ti serve a parlare con gli altri membri della squadra o a fare qualche conversazione in cam. Non è pensato per lo streaming professionale. Anche qui, nella fascia di prezzo consigliata, i microfoni integrati sono un po’ tutti uguali. La voce è ben distinta e i rumori di sottofondo sono, quando non cancellati, fortemente attutiti. Ti consigliamo di scegliere sempre un headset con microfono removibile. I motivi sono due: alleggerire la cuffia, quando il microfono non serve, e lasciarsi aperta la possibilità di acquistarne uno migliore da attaccare direttamente alle cuffie.

Cuffie normali o da gaming?

Questa domanda di solito se la pone chi ha già un microfono oppure non lo usa mai. Funziona come per i mouse: l’ideale sarebbe possederne due. Nelle cuffie normali il suono è piatto, la differenza si percepisce subito anche con la scheda integrata. Attenzione perché non è un fattore negativo, semplicemente è poco adatto al gaming. Tutti i marchi più stimati dagli audiofili stanno producendo cuffie da gaming e non per mera questione di marketing. Sarebbe più facile passarti il solito messaggio: «Prendi le nostre, che quelle gaming fanno schifo!», data la mole di fanboy già gratuitamente al lavoro da almeno un decennio. Così come ci sono le cuffie specifiche da DJ, da studio, da registrazione e via discorrendo, ci sono quelle da gioco!

Il suono piatto

Nel suono piatto si distingue meglio ogni effetto, per questo chi passa dalle gaming alle normali, magari da studio, ha la percezione di una qualità superiore. Per farla semplice: in una foresta ascolterai meglio quel cinguettare degli uccellini a cui non avevi fatto caso con le gaming ma non avrai la minima idea di quanto fosse vicino l’ultimo sparo. Se giochi poco e vuoi sfruttare le cuffie su più dispositivi: prendile normali. In caso contrario, concentrati sull’headset e usa un paio di buone in-ear per il resto. Che tanto in estate ti serviranno anche per giocare! Ricorda che l’audio dei giochi è “studiato” per rendere al meglio con il tipo di headset normalmente indossato dai videogiocatori.

Col filo o senza?

headset meme cavi

L’unica ragione che dovrebbe spingerti ad acquistare un headset wired è il budget. I modelli senza filo sono più pesanti ma affaticano meno, dato che non dovrai continuamente torcerti il collo perché il filo si è impigliato da qualche parte. Pensa anche a quante volte ti levi le cuffie semplicemente per prendere qualcosa all’interno della stanza. Chi si abitua al wireless non torna indietro. Evita di prendere le bluetooth perché danno problemi con le frequenze, a volte laggano e il segnale è più ballerino. A volte però ci si dimentica di ricaricarle e bisogna utilizzarle col filo. Assicurati di stare comodo col filo in dotazione e valuta l’idea di acquistare anche una prolunga, poiché di solito i cavi delle wireless sono da torcicollo.

Non sottovalutare il cavo!

cavo gommato cuffie

Un buon cavo è molto importante, poiché sarà continuamente sotto stress e, soprattutto, non dovrà stressare te. Da evitare assolutissimamente quello classico sottile, da auricolari cinesi, che si aggroviglia infischiandosene di ogni legge fisica. Il più diffuso oggi è quello gommato, di spessore, che non si attorciglia. Questo cavo però, dopo qualche anno, tende a irrigidirsi in alcuni punti fino a spezzarsi. Parliamo di 5+ anni, preoccupati responsabilmente™.

Analogico o digitale?

Leggenda vuole che le analogiche siano migliori. Leggenda appunto. Se non possiedi una scheda audio dedicata, vai pure di USB. A patto che l’USB sia dovuta alla scheda audio integrata e non serva semplicemente al microfono, al chipset che farà lavorare la CPU o per alimentare eventuali lucine. A quel punto è più comoda la porta USB libera.

Stereo o surround 7.1?

roccat turtle beach headset

Gli headset col surround hanno 5 driver per padiglione e sono pesanti, parecchio. Fino a qualche anno fa producevano dei suoni orrendi, perché il padiglione non era studiato per 5 driver ma aveva una grandezza normale, con i driver infilati dentro alla meglio. Oggi bisognerebbe vedere caso per caso, però ci sono quelli con ampi padiglioni e con una struttura interna appropriata a garantire un buon suono. Il problema del surround in cuffia è che funziona finché stai fermo (in gioco). Quando ti muovi, il suono comincia a essere innaturale, la provenienza per nulla precisa e genera soltanto confusione. In pratica è inutile e ti consigliamo di puntare su un classico headset stereo. Noi abbiamo due orecchie, non 10, e siamo perfettamente in grado di percepire la provenienza di un suono attraverso le cuffie. Quando non succede, o fanno pena le cuffie o fa pena l’audio del gioco. Garantito.

Virtual surround

Il surround virtuale è utilizzabile con qualsiasi paio di cuffie stereo. È apprezzabile quando questo software è fornito dal produttore dell’headset ma non è qualcosa per cui valga la pena spendere di più. È utile? Sì e no. C’è chi lo gradisce e chi lo odia. Essendo qualcosa che si può disabilitare a piacimento non ci sentiamo di esprimere giudizi. Quando si utilizzano cuffie chiuse, il surround virtuale può aiutarti a percepire in modo più realistico gli spazi aperti.

Padiglione aperto o chiuso?

Questo termine si riferisce alla parte posteriore del padiglione e indica se questo sia, fisicamente e visivamente, aperto o chiuso. Le cuffie aperte sono perfette proprio negli ambienti videoludici aperti. Queste favoriscono l’immersione garantendo una maggiore spazialità: avrai una miglior percezione della distanza dei suoni. L’esperienza è simile a quella dell’ascolto senza cuffie, è un suono più naturale. Con le cuffie chiuse non ti sembrerà mai di essere realmente all’aperto e ogni suono sarà un po’ più vicino, però enfatizzano meglio i bassi. I gaming headset, chiusi, più recenti offrono comunque una spazialità che si avvicina molto a quelli aperti. Ed è una questione di abitudine!

Headset sovraurale o circumaurale?

Il riferimento è a dove poggeranno, se sopra l’orecchio o intorno. Quelle che poggiano sopra l’orecchio, pur essendo più leggere, tendono a diventare scomode dopo un paio d’ore. Se porti gli occhiali, anche il modello più comodo del mondo ti darà fastidio, perché aumenterà la pressione della cartilagine sulla montatura. Se poi la montatura è spessa, lascia proprio perdere l’idea delle sovraurali. Le circumaurali sono di gran lunga più comode per l’orecchio e non danno problemi con gli occhiali. A volte, per migliorare l’isolamento, tendono a premere troppo sulle tempie. È importante leggere i pareri online e fare domande agli acquirenti (Amazon offre questa possibilità).

Isolamento e comfort

Un headset chiuso e circumaurale garantisce un ottimo isolamento. Non sarai distratto da rumori improvvisi (clacson, porta che sbatte, etc.) e chi ti è intorno non sarà in grado di percepire il suono in cuffia. In più, come sottolineato prima, non danno problemi con gli occhiali. Isolando così bene l’orecchio, però, daranno fastidio in estate e suderai parecchio. Un headset sovraurale aperto isolerà molto meno e dovrai tenere il volume al massimo quando vorrai concentrarti. Se di giorno non è un problema, lo è la notte, perché – a porte aperte – qualche suono sarà udibile anche nelle stanze a fianco. I modelli più costosi hanno la cancellazione attiva del rumore, per un isolamento perfetto. Ricorda che questo tipo di cancellazione funziona per i rumori di fondo continui e non per quelli improvvisi. Quelli resteranno attutiti in maniera passiva.

Rivestimento e imbottitura dei cuscinetti

Il rivestimento dei cuscinetti è generalmente in finta pelle. Questo materiale è molto semplice da pulire, ha una buona durata, l’estate fa sudare ma almeno non assorbe. Altri materiali gettonati sono il velluto, più leggero ma assorbente (anche gli odori), e le fibre sintetiche. Ci sembra che nessun gaming headset, al momento, utilizzi rivestimenti in vera pelle. L’imbottitura dei modelli più economici è in gommapiuma, buona ma non comodissima. I modelli migliori dovrebbero avere l’imbottitura in lattice, memory o altro materiale capace di adattarsi perfettamente. Anche per l’archetto è importante una buona imbottitura del cuscinetto, specialmente per le cuffie circumaurali.

Qualità dei materiali in un headset

È in assoluto la componente più importante da valutare al momento dell’acquisto. Quanto vuoi che duri questo headset? Un anno? Tre? Cinque? Dieci? Tutto dipenderà dai materiali. Nelle cuffie da gaming, ma anche in quelle amate dagli audiofili, sta sfuggendo di mano l’utilizzo delle plastiche. Ci sono plastiche buone, molto resistenti, che durano, però è difficile vederle sugli headset. Perché costano più dell’alluminio e dell’acciaio.

Buona marca ≠ buoni materiali

Quando si acquista un marchio molto noto si pensa che i materiali utilizzati sono di prima qualità. Niente di più sbagliato. La plasticaccia è utilizzata anche nelle cuffie da 800 euro. E, più della plasticaccia stessa, il problema è spesso rappresentato dal modo in cui sono progettate e assemblate le parti. In linea di massima, più giunture vedi su una cuffia e più ti conviene mantenere le distanze da quel modello. Anche quando ci sono parti in metallo e sembra che questo finisca per intero nella giuntura, non è sempre così. Potrebbe essere dentro solo di mezzo centimetro e far leva su quel pezzetto di plastica già indebolito dalla presenza dei fori per le viti. Lo stesso “metallo” non è sempre garanzia di resistenza perché non tutte le leghe sono uguali e ce ne sono di molto fragili. Se non hai modo di verificare di persona, per andare sul sicuro compra un modello con telaio in acciaio.

Preparati a cambiare lo spinotto

jack headset

Cavi e spinotti, in questa fascia di prezzo, non saranno mai di alta qualità e non è un gran problema per l’uso che dobbiamo farne. Le palline iniziano a girare quando capisci che l’assemblaggio è fatto a casaccio e aprendo l’headset si nota benissimo. Un paio di volte ci siamo trovati di fronte a cavetti quasi tranciati dall’assemblaggio del padiglione. Il jack è migliore di quello da 40 centesimi del ferramenta, però ha i fili saldati con lo sputo e sono tenuti in posizione dalla plastica fusa intorno. Su tutti gli headset li abbiamo sempre visti così. Sostituire il jack non è difficile e, salvo strattoni, regge un paio di anni. Ma se stai cambiando le cuffie perché magari si sentono solo da un lato o ci sono fruscii, tienile e cambia il jack. E il prossimo paio compralo con il cavo estraibile, così potrai comprare direttamente un nuovo cavo e non saldare nulla.

La rotellina

rotellina headset

Anni fa ci abbiamo scritto un articolo a parte, incentrato sulla rotellina, suggerendo anche dei modi per bypassarla o ripararla. Sei anni più tardi, continua a essere ovunque e gli unici a notarla nei test siamo noi. In tutto il mondo. C’è qualcosa che non va. Il controllo del volume, se affidato alla classica rotellina zigrinata, è da buttare. Senza mezzi termini. I comandi migliori sono quelli con i tasti. Segue la manopola. A volte la rotella grossa e quasi liscia, senza i dentini. La rotellina dentata è il killer silenzioso degli headset: giorno dopo giorno accumula sporcizia fino a rovinare la qualità del suono. Molti modelli ne sono privi, buttati su quelli!

Conclusioni

Il miglior headset non è un IGN 10/10 ma quello che più si adatta alle tue personali esigenze. Gli headset di fascia media, a parte 2-3 marchi noti da bandire, sono tutti sullo stesso piano e bisogna badare alla qualità costruttiva. Il consiglio finale che possiamo darti è di scegliere tre modelli, rileggere questa guida per verificare se ci sono problemi importanti e infine fare qualche domanda a chi ha già acquistato quei modelli.  Affidati alle opinioni di chi è capace di farla semplice, senza dare retta a chi straparla solo per convincerti che ne sa più di un ingegnere del suono o di un fonico. Comprare una Ferrari non fa diventare piloti. Occhio anche agli sconti, troppo spesso fasulli. Una cosa è trovare l’headset realmente venduto a 90 in offerta a 50 euro, un’altra è l’headset perennemente “scontato” a 40 euro! Ci sono molte cinesate vendute con il falso sconto ;)

Di Recensioni Vere

RecensioniVere non è un sito a scopo di lucro, né un volto da intervistare o una comunità da manipolare. È un nobile intento, un virus positivo, un'attitudine che speriamo diventi una tendenza. È Internet come dovrebbe essere: un piccolo passo verso il miglioramento che ciascuno di noi può compiere.