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Overclock: sì o no?

Ogni volta che leggiamo recensioni o chiediamo lumi sui forum a riguardo di alcuni componenti del PC, parte la solita solfa: «Quello è ottimo, però per l’overclock è meglio quest’altro, la differenza di prezzo è minima!». Ma conviene ancora overclockare il PC? Ci sono grandi miglioramenti? E la garanzia? Insomma, overclock: sì o no?

Una nota importantissima: parliamo di sistemi da gaming per chi ha budget ristretti. Chi vuole overclockare una CPU da 100 euro per farla rendere come una da 200, spendendone 300 in raffreddamento, non ha certo bisogno di leggere questo articolo!

PC col turbo

Qualche era geologica fa, molti PC erano dotati del tasto turbo. La funzione reale del turbo era un po’ un controsenso, infatti la sua utilità era di abbassare la frequenza della CPU. I videogiochi, in particolare, erano in sincronia con la frequenza della CPU. Di conseguenza, più questa era alta e maggiore era la velocità in game, rendendolo ingiocabile. Se avete mai utilizzato DOSBox, sapete come funziona.

Marketing

Nonostante il turbo servisse a dimezzare le prestazioni, a livello di marketing avere un PC col turbo assumeva il significato di avere una macchina potentissima, che potevi overclockare con la semplice pressione di un tasto! Non è un caso se quel tasto restò in vita più del dovuto, toccando anche gli ultimi 486 e la prima generazione di Pentium. Senza contare l’esercito di smanettoni burloni che modificavano arbitrariamente i led per mostrare cifre più alte rispetto alle reali frequenze. È in quel periodo che si formò l’idea di poter spingere la CPU oltre i valori di fabbrica, senza essere ingegneri informatici.

Produttori con le turbe

Fino a una quindicina di anni fa, tutti i produttori di hardware sconsigliavano fortemente l’overclock, con tanto di avvertenze a caratteri cubitali su quei foglietti che accompagnano il prodotto e che nessuno legge. E mentre i produttori si opponevano, le testate giornalistiche pigiavano forte sul tema, perché uno “spingi al massimo il tuo PC!” vendeva più di un “Lara Croft senza veli, in esclusiva!”. Era iniziato il periodo buio in cui ogni componente non era più recensito per il suo valore reale quanto per il potenziale.

A fari spenti

Questo spinse i produttori a strizzare l’occhio agli overclockers, anche se non ancora in maniera aperta. Iniziarono ad appoggiare – e pubblicizzare – gli overclock più estremi, fornendo loro stessi l’hardware da spremere a dovere. Fioccavano video e servizi giornalistici con le soluzioni liquide e refrigeranti più dispa(e)rate. I prezzi dei case in alluminio li faceva la Apple (si scherza, macintoshisti!), vennero alla luce i primi sistemi di raffreddamento a liquido all-in-one, alcune schede madri promettevano miracoli e non overclockare il PC era considerato sintomo di analfabetismo informatico. Intel fu il primo produttore a fare l’occhiolino agli overclockers e, quando ormai era manifesta la sua superiorità sui processori unlocked, fu anche il primo a fare coming out con un’utility proprietaria e il “Performance Tuning Protection Plan”. In pratica un’assicurazione sulla CPU in caso di guasti dovuti all’overclock.

I turbamenti dei consumatori

Perché si overclockano i componenti? Escludendo chi lo fa per spingerli oltre gli attuali limiti e avere una sorta di “meglio del meglio”, i comuni mortali lo facevano e continuano a farlo per risparmiare. Acquisti l’hardware meno potente che overclockato rende quanto quello che costa 50/100 euro in più. Allo stato attuale invece si finisce col risparmiare poco o nulla, trovandosi con un sistema meno stabile e – quasi sempre – un servizio clienti assai poco comprensivo. I componenti più overclockabili hanno un prezzo maggiorato, le assicurazioni (quando offerte) vanno pagate a parte e le condizioni della garanzia ti dicono: sì, overclocka pure, però poi sono fatti tuoi se hai problemi! Assodato che per i produttori, salvo confessione del disgraziato di turno, è molto difficile stabilire che l’overclock è stata la causa del guasto del componente, c’è comunque un bel battagliare con certa assistenza. Ne vale la pena di inserirsi in questo tunnel?

Gli aspetti positivi

Grazie anche alla facilità con cui oggi si modificano i parametri attraverso le numerose utility, l’overclock è diventata una tendenza. Non è più qualcosa di elitario e in molti decidono di dare una pompatina all’hardware, specie se vecchiotto. Questa tendenza ha costretto i produttori a mettere sul mercato prodotti di qualità migliore. Se compri una GPU, la overclocki e questa si brucia dopo un solo anno, il produttore non può dimostrare l’overclock e deve sostituirla. Venderti un prodotto di qualità maggiore, che di norma durerebbe 10 anni ma dura solo 3-4 anni per via dell’overclock, invece gli conviene. Perché il consumatore, per “risparmiare”, è costretto a comprarne una nuova. E questo ragionamento vale per tutto: GPU, CPU, schede madri, RAM e anche per l’alimentatore.

Overclock no

Fantozzi overclock

Secondo noi, nel momento in cui dovrete assemblare il nuovo PC, l’overclock non dovrà essere un fattore da tenere in considerazione. È sbagliato costruire un nuovo sistema pensando di doverlo subito spingere oltre i suoi limiti. Se c’è questa necessità significa che è stato assemblato male, che è già vecchio. Un sistema pensato bene non deve esigere l’aiutino prima dei tre anni. Passati i tre anni sarà meglio vendere i vecchi componenti e acquistarne di nuovi, anziché rischiare di perderne qualcuno per strada. Nello specifico: l’overclock della nuova CPU non apporterà grossi miglioramenti in ambito gaming (diverso il ragionamento su alcuni software), quindi è inutile. L’overclock della GPU può servire a raggiungere una maggiore stabilità di frame ma, di nuovo, se c’è subito bisogno dell’overclock significa che l’acquisto è sbagliato. Della RAM non parliamone proprio…

Il giusto risparmio

Un PC da gaming dura dai 3 ai 5 anni, poi c’è da sostituire quasi tutto. Non esistono soluzioni miracolose. Costruire un PC che regga l’overclock tra 3 anni significa spendere di più per ottenere meno, perché tutti i componenti dovranno essere pensati in ottica overclock. Dalla scheda madre alla CPU unlocked, dall’alimentatore ai dissipatori. Così, per risparmiare 100 euro su un singolo componente, si finiscono con lo spalmare quegli stessi 100 euro su tutti gli altri, senza però ottenere gli stessi risultati!

La scelta saggia 

È quella di pensare all’eventuale sostituzione della VGA tra 3 anni, ammortizzando con la vendita della vecchia, passando poi a un nuovo sistema dopo i 5 anni dalla prima spesa (di nuovo usando i vecchi componenti per ammortizzare). Non dimenticate che gran parte delle mobo da gaming odierne sono dissipate malissimo. Per fornire un aspetto premium e aggressivo, hanno perso di vista l’obiettivo che eppure avevano già raggiunto una decina di anni fa. Quindi finireste per spendere di più in modo da raffreddare bene CPU, GPU e magari anche la RAM ma friggereste la costosa scheda madre che vi hanno consigliato per l’overlock. Ripetiamo: ci sono componenti sulla scheda madre che andrebbero dissipati meglio in caso di overclock, è sbagliatissimo guardare solo la temperatura della CPU!

Attenti all’overclock non richiesto

È un discorso complesso e che parte da lontano, cioè da quando alcuni produttori di mobo taroccavano leggermente il FSB per avvantaggiarsi nelle recensioni. Oggi abbiamo schede madri con il MultiCore Enhancement, MultiCore Acceleration, etc. abilitato di default. Cosa significa? Oltre a pompare le CPU Intel testate da recensori un po’ distratti (perché è sicuramente semplice distrazione, no?) questo, tecnicamente, vi fa l’overclock della CPU giocando con i voltaggi. Come saprete, è il miglior modo per bruciare la CPU o, comunque, fare in modo che duri poco. Parlare del MCE richiederebbe un articolo a parte, sappiate solo che va disabilitato, sempre.

Se vi viene la voglia di overclock... 

Fatelo a mano, non lasciate che la mobo lo faccia in automatico! E tenete bene in mente che ogni scheda interpreta i voltaggi a suo modo. Cosa significa? Significa che il valore ritoccato non è il valore reale. Alcuni produttori tendono a pompare leggermente i voltaggi, altri tendono a ridurli, quasi mai il valore su schermo corrisponde al valore reale. E uno 0.1 di differenza significa accelerare il deterioramento dei componenti. Significa illudersi di avere una configurazione stabile e trovarsi senza PC nel giro di pochi mesi.

Tornando alle recensioni. AMD e Intel, insieme alle nuove CPU, inviano sempre una scheda madre di riferimento ed è quella che andrebbe usata per testare i processori. Quando è utilizzato un modello di un altro marchio, è inutile leggere i risultati perché diventa una recensione della scheda madre!

Conclusioni

Come premesso, il nostro ragionamento ha riguardato i sistemi da gaming. Abbiamo pensato a chi ha budget ristretti, a chi ha bisogno di preservare ciò che ha comprato per non compromettere il budget futuro. L’overclock richiede qualche accortezza in più, che si traduce in spesa, e interi pomeriggi passati a testarne la stabilità. E ad ogni calo di frame, ogni bizza di Windows, vi chiederete se è normale o se la causa è l’overclock, così ripartirete nuovamente con i test! Il nostro consiglio spassionato è di scegliere i componenti senza pensare all’overclock, così da godervi subito le sessioni di gioco, non quelle di benchmark!

Aggiornamento

Alcuni ci hanno chiesto pareri del delid. Cerchiamo di essere chiari e concisi: se c’è bisogno del delid, evidentemente quella CPU è meglio non comprarla. Tutto qua.

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