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CPU & Dissy EDITORIALE

Noctua post 2020: Vale la pena spendere di più?

Siamo stati tra i primissimi in Italia a presentare il marchio Noctua e qualcuno, imbattendosi in qualche vecchia recensione, a volte ci chiede proprio questo: vale ancora la pena di spendere di più per un prodotto Noctua?

L’origine del successo

Il successo di Noctua ha nome e cognome: Jakob Dellinger. PR e responsabile dei rapporti con la stampa, è l’autore dei lunghi e super dettagliati comunicati stampa, nonché il paziente collegamento tra Noctua e centinaia di migliaia di giornalisti, blogger, influencer e youtuber in giro per il mondo. Jakob rispondeva a tutti. T-u-t-t-i. Sempre. Ogni minima curiosità, ogni informazione, ogni richiesta veniva vagliata personalmente da lui. Un aspetto da non sottovalutare perché tanti PR ignorano i messaggi provenienti da piccole testate/influencer. Noctua, convinta dei propri mezzi, nei primi anni avrà inviato decine di migliaia di ventole (e dissipatori) in ogni parte del globo. Il tutto senza mai farsi scappare una mezza frase fuori posto e senza mai raccomandarsi.

La qualità senza compromessi

Anche perché di raccomandazioni non ne avrebbero davvero avuto bisogno. Dissipatori e ventole di Noctua facevano impallidire i competitor per qualità costruttiva, cura del packaging (fattore chiave nell’epoca dell’unboxing, per ulteriori info citofonare Razer), corredo di accessori e prestazioni. Noctua trasformò in cheap tutti i prodotti premium di allora. Basta guardare gli unboxing dei primi anni ’10 per rendersi subito conto delle differenze. E ancora oggi c’è una gran bella differenza di corredo tra un prodotto Noctua e i concorrenti. Basti pensare che con ogni dissipatore sono compresi: una ventola da almeno 20 euro, 8 euro di pasta termica e un kit di montaggio da vetrina dell’orefice. Eppure…

Eppure Noctua continua a svalutarsi…

Inviare gratuitamente i propri prodotti a ogni singolo wannabe influencer sulla Terra, significa veder tornare sul mercato i propri prodotti a un prezzo fortemente ridotto. Su forum e siti d’aste online c’è un rifornimento perenne di prodotti Noctua “nuovi” o “usati pochissimo”, di ovvia provenienza. Lo ripetiamo da anni perché i prodotti non vengono recensiti realmente. Va bene la singola ventolina inviata al ragazzetto che, probabilmente, la userà personalmente. Ma Noctua a volte invia scatoloni con 5-10-20 pezzi (come al lancio delle swap). Quelli finiscono tutti in vendita.
E questo è un primo, importante, colpevole del decadimento di un brand. Se l’acquirente esperto sa di poter trovare facilmente il prodotto nuovo a metà prezzo, aspetta l’occasione. Specialmente quando parliamo di prodotti premium che durano tranquillamente oltre 5 anni e che, di conseguenza, non necessitano di garanzia.

Perdita d’identità

Altro fattore scatenante la perdita d’appeal è la rinuncia alla propria identità, dovuto alla volontà di aggredire un target un po’ diverso: il bimbominkia con i soldi. Quello che: “sì, Noctua è la migliore, però che schifo di colori! Meglio questa cinesata con le lucine!”. E con il bimbominkia #1 al mondo ha stretto anche una partnership che dura da anni e che ha sfornato il dissipatore full black Linus TT edition. Vi rendete conto che hanno fatto una partnership con uno che da anni continua (!) a ripetere: “che schifo le Noctua così, non le piazzerei mai dentro il mio case!”?! Un decennio di brand identity e brand recognition buttate nel cesso. Ora assomigliano ai dissipatori cheap da 30 euro.

Calo nella cura dei dettagli

Noctua dissipatore full black con scritta bianca

L’esempio più eclatante viene proprio dalle nuove ventole Chromax black e lo sanno bene quelli che hanno comprato la nuova edizione nera del Noctua NH-D15. Nelle immagini di marketing tutto full-black mentre nella realtà hanno stampato i codici prodotto proprio sulla parte visibile della ventola e di un bel bianco brillante! La ventola non può essere invertita, montata diversamente, il verso è quello lì. Un errore di una superficialità spaventosa che lascia spazio a ulteriori interrogativi sul presente e sul futuro di questa azienda europea.

Differenze assottigliate

Altro fattore chiave sono i risultati raggiunti da tanti dissipatori entry level e dalle loro ventole. Questi prodotti risultano già più che sufficienti per le configurazioni più focose e perfetti fino alla fascia medio/alta. Senza dimenticare casi come quello delle CPU Ryzen, che hanno in dotazione un dissipatore già buono. Salvo qualcuno voglia fare dell’overclock ma sono problemi da utente inesperto, ne abbiamo parlato qui.
Insomma, con una spesa massima di 50 euro si possono mettere insieme un ottimo dissipatore e un’ottima ventola, silenziosa quanto performante. Perché allora spenderne di più? I dissipatori ad aria da 70-80+ euro sono anacronistici. Anche perché…

Prezzi delle soluzioni a liquido AIO

Negli ultimi dieci anni i sistemi di raffreddamento a liquido all-in-one di fascia bassa sono diventati più sicuri e duraturi rispetto a prima. Salvo la solita cinesata del sottobosco, le soluzioni AIO dei marchi più famosi non soffrono più di perdite, formazioni di muffe e odori sgradevoli. E quando il budget sale è difficile non consigliare uno di questi sistemi al posto del dissipatore ad aria premium. Per quanto le prestazioni possano essere simili, cambia molto tutto il resto: installazione più semplice, aspetto più gradevole, potenziale miglior ricambio dell’aria e minor ingombro nel triangolo hot CPU-RAM-MOSFET.

Fine dell’effetto novità

Quelle ventole anti-bimbominkia erano una novità. Quei colori non si erano mai visti e mostrarli nel proprio case era un po’ come mostrare un’opera d’arte: anche se non si intonava perfettamente, era pur sempre qualcosa di grande pregio e valore. Questa è la già citata brand identity. Non c’era bisogno di scrivere il marchio perché era già diventato iconico. Così com’erano novità alcune ventole, come la NF-P14 FLX: 140 mm, montabile come una 120, e con quei dentini che le davano quel non so che di aggressivo. Invece oggi la novità è stata prendere il vecchio NH-D14, da noi recensito nel 2010, e farlo nero! Ammazza che colpo di creatività!
Poi vedi un ARCTIC Freezer 34 da 30 euro, che si distingue davvero perché tutto bianco, e cominci a intuire quante cose non vanno più in Noctua.

P.S. Spesso si dimentica di dirlo dentro le recensioni ma queste ventole Arctic (una l’abbiamo sezionata due anni fa), come tante altre buone ventole non troppo economiche, funzionano benissimo in low RPM. Ovvero non danno problemi a quanti abbassano i giri di tutte le ventole al minimo quando non giocano. Le Noctua no. Le Noctua spesso di fermano completamente.

Di Recensioni Vere

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