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Do Not Feed the Monkeys – Recensione

Il fatto che i giochi distopici stiano prendendo il sopravvento non stupisce se pensiamo a quanto, molti di essi, siano vicini alla realtà quotidiana. E anche Do Not Feed the Monkeys non è da meno: tra telecamere nascoste, voyerismi e manipolazioni. La privacy è morta. 

Lunga vita alla privacy!

Do Not Feed the Monkeys

Siamo stati invitati nel “Club di osservazione del primate”, losca organizzazione che si occupa dell’osservazione di una particolare specie di scimmie: l’uomo. La prima regola del Club è di non dar da mangiare alle scimmie, ovvero non interagire con loro né interferire in alcun modo. Facile a dirsi, meno a farsi!

Gameplay di Do Not Feed the Monkeys

Do Not Feed the Monkeys

I membri del Club utilizzano un’applicazione esclusiva che consente loro di monitorare 24/7 delle stanze. Queste stanze possono essere uffici, abitazioni, scantinati, etc. e sono chiamate gabbie. Nelle gabbie troviamo le citate scimmie, che però non sono realmente in gabbia, ovvero vivono la loro vita normalmente e appaiono solo in determinate fasce orarie. Oltre a spiare queste scimmie, cercando di scoprire più dettagli possibili sulle loro vite (per i dossier), dobbiamo nutrirci, dormire e lavorare. Oltre a interagire con i vicini e una padrona di casa che pretende puntualmente le rate dell’affitto. Come se tutto ciò non bastasse, entro periodi ben definiti dovremo anche ampliare il numero di gabbie disponibili e le gabbie si comprano!

Profondità e rigiocabilità

Do Not Feed the Monkeys

Da quanto detto sembrerebbe un gioco molto casual, quasi un clicker. E sinceramente è sembrato così anche durante le prime ore di gioco. Dopo una prima corsa, abbastanza breve, sembrava essere un giochetto carino e nulla più. Che errore sarebbe stato fermarsi lì e non rigiocarlo! Infatti la prima volta, sebbene arrivati alla fine del gioco, ci siamo accorti di aver fatto poco più di un tutorial. Alla seconda corsa, avendo una maggiore conoscenza del gioco, siamo riusciti a fare molto di più e scoprire un numero maggiori di particolari (oltre a nuove scenette divertenti). Secondo noi il gioco andrebbe finito almeno 4 volte. Quindi un bel po’ di rigiocabilità per un titolo che costa 11,99€. 

Finali diversi?

Do Not Feed the Monkeys

I finali diversi, come spesso accade, consistono in sfumature diverse. Oltre agli ovvi finali per bancarotta, stanchezza e gravi violazioni del contratto che firmerete col Club, ci sono tante sfumature che riguardano i destini delle nostre care scimmie. E sì, con alcuni personaggi si empatizza e c’è la volontà di sapere “come sarebbe andata se…”. 

Voto 81/100

Di Recensioni Vere

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