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Recensione Huawei P20 Pro

Arriviamo tardissimo con la recensione del Huawei P20 Pro, lo sappiamo, il lato positivo è che per ¾ l’hanno già scritta gli altri e noi possiamo fare dei semplici, velocissimi, focus. Quattro fotocamere complessive, batteria da 4000 mAh, display OLED… Huawei sulla carta sembra aver fatto davvero le cose per bene, sarà così anche dopo averlo provato?

p20 pro foto

Fotocamere

[section label=”Fotocamere”]Partiamo subito dalle fotocamere perché sono quasi 20 anni che si fa marketing con quelle e a molti interesserà più degli altri punti. Diciamo in partenza che il punteggio di DxOmark ha ormai la valenza di quello di AnTuTU: serve solo a capire quando è tempo di cambiare smartphone, perché il distacco con i nuovi è abissale. Tutti gli smartphone di fascia alta fanno ottime foto e le differenze sono minime, in special modo nell’uso social. Chi vuole conservare i ricordi, as usual, compri una compatta, anche economica.

Frontale

Partiamo dalla frontale perché rende l’idea dell’inutilità dei MP. Questa ne ha 24 ma qualsiasi medio di gamma offre selfie migliori. Ometterla, forse, non sarebbe stato meglio ma nessuno avrà piacere di utilizzare il P20 Pro per farsi i selfie. Specialmente i maschietti, dato che il filtro sui volti c’è sempre, anche quando disabilitato.

Bokeh

Brutto, impreciso, a volte sembra uno scontorno fatto da un bambino con MS Paint. Una cara vecchia sfocatura a zona darebbe un effetto migliore.

Camere sul retro

Sul retro la situazione migliora sensibilmente ma resta simile alla frontale, come vedremo nel prossimo punto.

Gli scatti, rispetto agli altri top di gamma, sembrano migliori perché l’IA applica automaticamente i filtri anche nelle situazioni in cui non riconosce la scena. Gli scatti paesaggistici finiscono così per rendere alla grande, con effetti che tendono a spettacolarizzare la scena, ma troppo spesso in modo distante dalla realtà. L’IA a volte sa essere raccapricciante, restituendo scene che sembrano acquerelli, vistosi aloni da resampling o colori diversi a oggetti che nella realtà sono dello stesso colore ma hanno illuminazione diversa.

Volti

I volti sono sempre impastati. Sui top di gamma ormai vediamo bene la trama della pelle mentre qui non succede mai in modalità automatica. Bisogna intervenire pesantemente sulle impostazioni (pro) e trovare buone luci. Alle stesse condizioni, cioè in modalità pro, gli altri top fanno meglio. Siamo fortemente stupiti del fatto che nessuno abbia notato il modo in cui Huawei P20 Pro ritragga dei volti da manichino. Ripetiamo: in auto lo fa sempre e con le camere sul retro, cioè quelle “rivoluzionarie”.

Migliori risultati

I migliori risultati si ottengono a 10MP, modalità notte. Anche quando le condizioni non richiederebbero questa modalità. È quello a far sembrare tutto più nitido. Peccato non sia immediato e che a 10MP soffra tante volte di oversharpening. Non succede a 40MP e infatti si perde tutta la falsa spettacolarizzazione offerta dai filtri. La stabilizzazione a volte non va, come se fosse disattivata, per poi funzionare di nuovo nello scatto successivo. Segno che c’è ancora da lavorare sul software. Inoltre i risultati non sono per nulla costanti, sempre per via dell’IA ballerina.

Video

Brutti ma ben stabilizzati in FHD 30fps, niente OIS in 4K. Ma tanto, senza la possibilità di espandere la memoria, chi se lo sarebbe realmente filato il 4K?

Conclusioni parte fotografica

Non è uno smartphone per far video e selfie. In questi frangenti è bocciato come top di gamma ma anche come medio di gamma non brillerebbe. Per i paesaggi, gli animali domestici e i piatti va benissimo. Anzi è sicuramente il migliore smartphone in commercio per questo tipo di scatti, da condividere sui social senza bisogno di applicare altri filtri. La tecnologia Pixel Fusion fa venire nostalgia della PureView di Nokia ma funziona comunque bene. Se i soggetti preferiti sono invece le persone, singole o a gruppi, conviene lasciar perdere. Ultimo appunto: manca di grandangolare.

Batteria HUAWEI P20 Pro

[section label=”Batteria”]La nostra media giornaliera è di 12 ore complessive, dall’accensione allo spegnimento. Utilizzo: tra 30 e 50 foto, 3-4 video, Telegram, 4 account Gmail, Facebook, tra le due e le tre ore di chiamate. Per una batteria da 4000 mAh sono poche, concordiamo, ed evidenziano problemi di ottimizzazione. Fattivamente però tanti top di gamma deludono sulla batteria (qualcuno ha detto S9?) e passato l’effetto novità è assai difficile che si stressi così tanto il dispositivo.

Nella pratica...

Insomma Huawei è conscia che ci sono problemi di ottimizzazione e ha ritenuto che fosse più semplice piazzare una 4000 mAh invece di risolvere quei problemi. A noi utenti non cambia nulla, l’importante è arrivare a sera anche quando stressiamo il dispositivo! Purtroppo niente ricarica wireless. A chi non la utilizza non cambia nulla, per chi la usa è un’assenza che pesa.

Materiali, Design ed ergonomia

HUAWEI P20 Pro dimensioni

[section label=”Materiali e design”]Il telefono scivola poco e questo, come al solito, significa niente trattamento oleofobico. Quindi abbiamo ditate e strisciate a iosa. Il problema è che la stessa cosa accade anche sullo schermo e questo infastidisce tanto quando ci si trova all’aperto, sotto il sole. O meglio: accade sulla pellicola preinstallata. Essendoci la pellicola, non c’è il trattamento oleofobico sullo schermo (anche perché andrebbe via una volta tolta la pellicola). Pellicola cheap che non è nemmeno full body. Quando i produttori si perdono su questi dettagli restiamo sempre senza parole.

Il retro è in vetro?

Gira una polemica assurda sul retro: è in vetro, sì, che non significa cristallo di Boemia, altrimenti si spaccherebbe in tasca. Il suono è ovviamente diverso da quello emesso da un bicchiere.

IP67

Non è IP68: fattore irrilevante ai fini della garanzia perché tanto è un terno al lotto farsi sostituire lo smartphone per i danni da liquido. È rilevante per chi vuole giocarci in piscina… con questo non si può (con l’IP68 non si dovrebbe ma si può).

Cornice laterale

Il bordo è in alluminio vecchio stampo, quello delicato che si graffia subito. A chi lo acquista ed è indeciso se tenerlo o meno consigliamo di applicare subito la cover, perché basta veramente un niente per graffiare la cornice. Quella in dotazione è la cheap in silicone, solita.

Design

Che il design di Huawei P20 Pro manchi di personalità lo hanno notato tutti, le somiglianze sono evidenti. A darci fastidio, oltre alla tacca di cui parleremo dopo, sono però l’asimmetria della cornice frontale e quel cornicione per le fotocamere. Che senso ha mettere la tacca se poi piazzi una fascia enorme in basso? O assottigliare i bordi ai lati e lasciarlo così spesso in alto? Tutta la parte frontale sembra improvvisata. Parecchio brutto anche l’altoparlante frontale che sembra un qualcosa di non rifinito.

p20 pro colorazioni

Cornicione

Non ci piacciono mai, per una questione estetica, qui anche perché il telefono traballa sul tavolo. Lo spessore delle fotocamere è ridicolo, con un effetto tra i minions e WALL•E. È la prima volta che la sporgenza si allinea alla cover.

Ergonomia

Si tiene bene durante la conversazione. L’uso a una mano è impraticabile, anche nello sblocco tramite sensore frontale. È un lungo telecomando, perennemente in bilico. Comunque niente di inaspettato, stiamo parlando di un 6,1″ a forma di telecomando, appunto.

Tacca

Si torna a ripetere la solita tiritera: gli utenti la odiano, quindi la stanno implementando tutti. Nasconderla è inutile per due motivi:

1. passando da una schermata all’altra c’è una specie di refresh. È come se la tacca si riaccendesse per poi spegnersi.
2. Il nero del display è diverso dal nero della cover e questo infastidisce. È come se ci fosse un riflesso costante ai lati della tacca.

Tant’è che alla fine l’abbiamo tenuta attiva. L’hanno messa: o ce la facciamo piacere o cambiamo telefono.

banda nera jelly bean
La tacca “nascosta” ricorda Jelly Bean. Bentornati nel passato

Display

[section label=”Display”]FHD 1080 x 2240. Un buon OLED con risoluzione bassina e densità da 408 PPI. Sì, questo Huawei P20 Pro non va bene per il VR.

Lo schermo di S9 ci è piaciuto di più ma questo non ha i problemi di reattività riscontrati lì.

Audio

[section label=”Audio”]Stereo scrauso. L’altoparlante in basso buono, pessimo quello superiore. In vivavoce fa un mix che rovina la qualità. Il volume è basso e la musica è soffocata come accadeva con i primi dispositivi IP67. Anche la qualità in cuffia non è paragonabile agli altri smartphone di fascia alta. Audio in capsula eccellente.
Niente jack audio e radio FM ma, ehi! C’è l’infrarossi, che invece è fondamentale!

Prestazioni HUAWEI P20 Pro

[section label=”Prestazioni”]Molto funzionali le gesture frontali sul tasto capacitivo (una sorta di micro touchpad) quando il telefono è poggiato. Inutili nel normale utilizzo, perché è un telecomando in equilibrio precario. Alcune app sono inspiegabilmente lente e insoliti crash colpiscono altre, in particolare quelle (di terze parti) che utilizzano la fotocamera. Giochi e app più pesantucce hanno un avvio lento. Ce lo aspettavamo perché nessuna è ottimizzata per Kirin. Per il resto è uno smartphone molto reattivo e veloce, ma non quanto i nuovi Xperia.

Interfaccia

Huawei P20 Pro ha la peggior interfaccia grafica rispetto a qualsiasi altro smartphone di fascia alta (e media). Un tempo questa cosa sarebbe passata in secondo piano, adesso non più perché il top deve essere top a 360° e non solo nel prezzo. È così difficile svecchiarla? Metterci qualcosina in più di utile?

Mancanze varie

Niente doppio tocco per risvegliarlo. Niente espansione di memoria (128 GB sono sufficienti? Abbiamo SD più capienti e piene). Bluetooth 4. Non vede i satelliti Galileo. Quando il display è in modalità always on non arrivano le notifiche delle app di messaggistica.

Prezzo

[section label=”Prezzo”]In Germania Huawei ha avviato una promozione simile a quella che Sony aveva avviato anche in Italia sui preordini. Insieme al P20 Pro regala un paio di cuffie Bose da 380 euro. Mentre con il P20 quelle da 200 euro, sempre Bose. In altri paesi regalano buoni da 100€ o la Huawei EnVizion 360. Da noi neppure un caffè. Segno che per Huawei il mercato italiano è già stato conquistato e non servono promozioni. Il prezzo in negozio è di 900 euro, su Amazon al momento 857 euro.

Poco aggressivo

Un prezzo di lancio di 550/600 euro avrebbe assestato un duro colpo alla concorrenza. A 900 euro lo prenderanno in pochissimi. Il marketing e i numeri a caso hanno affascinato/condizionato molto i recensori e poco l’utenza.

Conclusioni

[section label=”Conclusioni”]Per le specifiche complete rimandiamo, come al solito, al sito del produttore. Huawei P20 Pro è un eccellente camera phone perché i filtri li piazza da solo e basta pubblicare direttamente lo scatto migliore. Per chi pubblica aggiornamenti fotografici costanti è quasi un acquisto obbligato. Ma 900 euro per avere il miglior acquerello su Instagram continuano a sembrarci troppi. Design, interfaccia, audio ed ergonomia sono lontani dall’essere al top e forse contano un pochino più della fotocamera, no?

Voto 69/100

Di Recensioni Vere

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