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Always Sometimes Monsters

Le prime voci su Always Sometimes Monsters risalgono all’agosto dello scorso anno quando lo sviluppatore indie Vagabond Dog ed il publisher Devolver Digital annunciarono l’uscita di «un GdR non convenzionale sulla vita e l’amore» capace di «esplorare i temi e i problemi del mondo moderno dove le tue decisioni influiscono sulla vita tua e di chi ti sta intorno». Il giocatore è chiamato ad assumere il ruolo di uno sfortunello squattrinato a cui arriva la lieta novella: la tua ex, che ancora ami, si sta per sposare. Così tocca trovare un modo per fare i soldi necessari a pagare il viaggio, arrivare prima che si sposi e gridare: sorpresa!

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Per quanto la trama non rappresenti nulla di originale, l’idea di avere a che fare con una sorta di GdR immerso nell’attualità con tanto di tematiche scabrose, finali multipli e libertà di scelta, ha creato delle aspettative niente male per un titolo indie eretto sull’abusato RPG Maker. C’è addirittura chi parlò di un “simulatore di vita reale” e questo rende l’idea di cosa ci si aspettava. E proprio le aspettative, forse, hanno influito sull’esperienza di gioco. Vi diciamo subito che sono state disattese in toto.

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In ASM potrete scegliere se essere un lui o una lei, così come se essere etero o gay. I primi 5 minuti di (non)gioco riguarderanno ciò. Dopotutto è un gioco in cui gli sviluppatori avevano promesso di basare tutto sulle scelte, sull’impalpabile confine tra giusto e sbagliato, bene e male. Il problema che si presenta dall’inizio alla fine è però che impalpabili sono proprio le scelte. Difatti ASM è un titolo quasi completamente lineare dove le proprie scelte influiscono poco sulla trama e dove queste a volte sono addirittura pilotate e quindi per niente libere, come nel caso di cui sotto.

Always Sometimes Monsters 6Il tema ridondante è che per arrivare alla meta puoi lavorare duro oppure scegliere una via eticamente scorretta ma più semplice. Lo screen sopra è vicino all’inizio della storia, quindi non c’è una grande spoilerata. Qui dobbiamo decidere se portare pacchi fino alla fine del lavoro oppure andarcene seccati. Qual’è il problema? Il problema è che i pacchi sono infiniti e che ve ne andiate dopo 10 o dopo 100 è la stessa medesima cosa, non comporterà alcuna conseguenza a livello di trama o di gameplay, a parte l’ingrossamento di avete capito cosa. Lungo il (breve) cammino incapperete in altri episodi simili e che siate etici o meno cambierà solo qualche sfumatura nel finale. Per godere di più finali, compreso quello quasi lieto sono state sufficienti poco più di 10 ore di gioco, un niente per uno pseudo-gdr creato con RPG Maker che lascia trasparire lo scarso impegno degli sviluppatori.

Always Sometimes Monsters 4L’impressione generale è che ci si trovi di fronte ad una sorta di visual novel in cui l’interazione è ridotta all’osso e quel poco è improntata su monotonia e ripetitività. Ad accompagnare lo stupefacente gameplay ci pensano musichette ripetitive e a tratti fastidiose che dopo un paio d’ore inizieranno a dettare inconsciamente il ritmo alle dita così da saltare i dialoghi per giungere il prima possibile all’uscita di questa gabbia di noia creata da Vagabond Dog.

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I 10€ richiesti su Steam per questo gioco, per quanto abbordabili, sono troppi rispetto all’offerta in termini di trama e gameplay. Aspettate che finisca in qualche bundle. Se invece le visual novel vi piacciono,potreste trovare interessanti i micro-risvolti di trama e i dialoghi senza fine (e a volte senso) di ASM. Magari risparmiando qualcosa con l’acquisto su GOG.com o sul sito dello sviluppatore (solito €=$ per Steam).

Voto 56/100

Di Recensioni Vere

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