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The Dark Eye: Chains of Satinav

Il nostro viaggio nel mondo delle avventure punta e clicka prosegue con The Dark Eye: Chains of Satinav. The Dark Eye è un famoso gioco di ruolo tedesco, (poco) conosciuto in Italia col nome «Uno sguardo nel buio», che fa da ambientazione a Chains of Satinav. La storia si svilupperà attorno alla città di Andergast e alle vicende di uno dei suoi abitanti: Geron.

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Orfano e di modeste origini, Geron è stato cresciuto da Gwinnling, l’acchiappa uccelli di Andergast. Negli ultimi tempi i suoi servizi sono sempre più richiesti, a causa di un misterioso aumento del numero di corvi, e vorrebbe che Geron si concentrasse di più sul mestiere piuttosto che inseguire sogni. Geron invece è alla ricerca del riscatto sociale, per togliersi di torno la nomea di jettatore, ed è completamente dedito alla competizione che si sta svolgendo in città; il vincitore potrà incontrare il re! Coprotagonista in Chains of Satinav è Nuri, una fata che non ha nessuna voglia di tornare nel suo mondo e sulla quale si stanno concentrando le attenzioni di forze oscure…

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Nuri e Geron saranno complementari, infatti uno ha il potere di rompere piccoli oggetti e l’altra ha quello di ripararli. Su questi due poteri si baseranno alcuni, pochi, degli enigmi proposti dal gioco. Nonostante la presenza di poteri e creature fantasy, le azioni da compiere e l’andamento della storia si mantengono costantemente filo-realistiche, consentendoci una facile immersione nelle trame del titolo. Il compromesso da accettare per non rompere questo incantesimo però è quello di sorvolare sul non poter influenzare in alcun modo il corso degli eventi, pur avendo a disposizione delle opzioni di dialogo apparentemente aperte. Infatti ad ogni bivio saremo sempre e comunque costretti ad esaurire le opzioni fino a quando non resterà l’unica corretta. La durata dell’avventura va dalle 7 alle 10 ore, a seconda del numero di obiettivi che vorrete sbloccare.

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Tecnicamente CoS è un titolo valido, capace di offrirci fondali meravigliosi (ma pochi), buone animazioni e ottime musiche. Discreto il doppiaggio in inglese nel suo complesso, dove si è posta molta attenzione sui due protagonisti e meno (meno meno meno) sugli altri personaggi. Tra l’altro diventa fastidioso dopo un po’ il continuare a sentire i protagonisti chiamarsi a vicenda per ogni singola frase/interazione (Nuri! Geron! Nuri! Geron! E daje!). I sottotitoli in italiano non sono sempre fedeli ai dialoghi e almeno in tre occasioni non sono comparsi in modo corretto (riga vuota). Anche certe descrizioni non sono propriamente azzeccate :)

Il dio orco...

Le meccaniche di gioco sono le consuete da punta e clicca vecchia scuola. In basso troviamo l’inventario a scomparsa, click col sinistro per interagire/muovere il personaggio e click col destro per esaminare. Con la barra spaziatrice potrete evidenziare tutti gli oggetti sullo schermo con cui è possibile interagire, nel caso odiate la caccia al pixel.

Il prezzo di lancio era di 30€, poco azzeccato per questo genere di giochi, mentre ora è intorno ai molto più ragionevoli 20 euro. Continuate a seguirci per non perdervi la recensione del seguito! :)

Voto 77/100

Di Recensioni Vere

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