Come fatto in precedenza per la WII, anche qui piccolo preambolo sul perché recensiamo un telefono che ha più di un anno. Il Diamond, nonostante ci sia già un successore ufficiale, resta ancora oggi uno degli smartphones più completi e piccoli in circolazione, più piccolo anche del suo successore: 102x51x11,35mm. Altro motivo è che si continua a comprarlo, sia nuovo che usato, segno che – per l’appunto – non ha perso il suo charme. Ci sembrava giusto quindi fornire il parere di un utilizzatore abituale, avendolo “provato” per quasi un anno.
Inizio col dire subito che le foto, così come i due video, sono stati realizzati giusto per dimostrare che il telefono esiste e che è stato realmente messo alla prova. I prodotti lucidi, specialmente se neri, sono sempre difficili da riprendere senza una reflex (e relativo filtro), quindi chiedo venia per la qualità degli scatti.
L’HTC Diamond viene venduto in un’attraente confezione, a forma di prisma quadrato, contenente a sua volta una scatola della stessa forma con un coperchio non in cartoncino ma di plastica, colore nero lucido. Aperta la scatola, ci troviamo subito di fronte al telefono, con ai lati gli auricolari (incastrati sin troppo bene).
Sollevato il primo scomparto, troviamo il resto degli accessori: la batteria (solo 900 mAh), un pennino di ricambio, la pellicola salvaschermo (da inserire assolutamente, poiché i graffi – a cell spento – si notano), una custodia semi rigida in pelle (?), un cavo USB che serve sia per l’alimentazione che per lo scambio dati, due cd ed il caricabatterie da viaggio. Quest’ultimo è formato da 2 pezzi (3 se contiamo anche il cavo USB): il primo, di forma rettangolare, è il “corpo”, il secondo è la spina. Il perché di questa scelta è semplice: HTC non deve produrre “corpi” diversi e gli basta inserire la spina giusta nel package. Il “corpo” è anch’esso rifinito di nero lucido e reca il marchio che si illumina quando collegato alla presa elettrica.
Come avrete notato, non ci sono schede di memoria incluse nella confezione. Il motivo? Non le supporta! Lo spazio è di 4gb, già partizionato. Una scelta che va’ un po’ a cozzare contro lo spirito smanettone di quanti, appena comprato lo smartphone nuovo, provano subito ad installarci qualsiasi cosa.
Alla fine dei conti, questa scelta non limita in alcun modo l’utilizzo che potete fare del diamantino. Quattro giga sono più che sufficienti per le applicazioni, mentre per lo storage, vista la limitata capacità della batteria, non ascolterete mai giga e giga di MP3, né riuscirete a guardarci la trilogia de Il Signore degli Anelli.
Convivendoci da 10/11 mesi, posso affermare che il Diamond è un telefonino di rappresentanza. Elegante, piccolo, c’è tutto, ma con quella batteria il “tutto” dura troppo poco. È vero che è in commercio anche la batteria estesa, con tanto di cover, ma con quella tutto il fascino svanirebbe, rendendolo troppo spesso ed anche un po’ tozzo per via della rifinitura spigolosa (che richiama appunto il diamante) della cover posteriore.
Per farvi un’idea più precisa della durata, diciamo che utilizzandolo intensamente dura quanto un cordless (cioè un’ora o due, a seconda anche dell’età della batteria, mai 5 come riporta il sito ufficiale); con un utilizzo medio (qualche chiamata di 5 minuti, uno sguardo alle email, uno al vostro sito preferito ed un paio di MP3 in autobus) arrivate alle 7 di sera, tenendolo lì solo per gli sms (3G disabilitato) e qualche navigatina fugace dura anche più di un giorno.
Tornando al “tutto”, il Diamond ha un ampio display da 2,8″ a 260 mila colori con risoluzione VGA. Risoluzione che facilita, e di molto, la navigazione, oltre a rendere anche i menù, le foto ed i video una gioia per gli occhi. Lo schermo, touchscreen, ha una buona sensibilità (la reattività è migliorata con le ultime release ufficiali) che accoppiata alle schermate del TouchFLO 3D consente di svolgere gran parte delle attività direttamente con le dita. Per quanto riguarda invece gli sms, le alternative sono tre: 1) usare il pennino; 2) farsi crescere le unghie; 3) provare alcuni add-on che dovrebbero essere più finger-friendly. Nella parte posteriore troviamo la fotocamera da 3,2 Mega Pixels con autofocus, fotocamera che si comporta bene sulle macro e meno bene sui paesaggi.
Per quanto riguarda la qualità dei video, potete dare un’occhiata a quanto pubblicato sul nostro canale Youtube.
Sulla parte frontale, in alto a destra abbiamo la cam per le videochiamate, mentre in basso i tasti fisici fondamentali: home, indietro, inizio e fine chiamata, un jog centrale clickabile nelle 4 direzione più il tasto centrale. Lo stesso jog funge da led di stato, informandoci dell’arrivo di un sms o della presenza di chiamate perse, inoltre alcune funzioni – come ad esempio lo zoom delle foto – sono fruibili ruotando le dita lungo i suoi bordi.
Esplorando i bordi, in alto troviamo il tasto d’accensione, in basso la presa mini USB, a destra l’alloggiamento del pennino (calamitato) ed infine a sinistra i tasti che controllano il volume.
Il Touch Diamond dispone di connettività HDSPA, UMTS, GSM/GPRS/EDGE, Bluetooth e Wi-Fi. Sotto rete GSM, il segnale è sempre ottimale e sarà difficile ritrovarsi senza almeno una tacchetta, anche in aperta campagna. Meno ottimale è la ricezione UMTS, che al contrario tende a dare sempre una o due tacche in meno degli altri modelli provati. Sul Bluetooth niente da dire, il Wi-Fi mi ha stupito favorevolmente, riuscendo a trovare alcune reti di vicini di casa che le penne che utilizzo sui PC, in genere, non trovano. Anche l’operazione di connessione alla rete è rapida e vi consiglio di impostare bene tutto quanto riguarda il risparmio energetico prima di affrontare una media sessione di navigazione. Il browser Opera si comporta bene, caricando piuttosto rapidamente, ed in blocco, le pagine che andiamo a visitare. IE invece è di una lentezza unica (cosa riscontrabile nei video). Eccellente la qualità del GPS integrato, davvero rapido e preciso.
In ultima analisi, passiamo alla qualità dell’audio. Discreto lo speaker, ottima invece la qualità in cuffia (per video ed MP3) e con l’auricolare.
Da sottolineare che la HTC ha continuato a rilasciare ROM e fixes per Diamond (l’ultimo fix è del 31 luglio), mentre altri produttori abbandonano software e telefono al proprio destino. Discutibile però la scelta (sicuramente imposta per contratto, ma i contratti si fanno in due) di non far scaricare gli aggiornamenti ufficiali a chi possiede un telefono brandizzato, costringendo l’utilizzatore finale a trovare il file per vie traverse.