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Obscura. Tutti i racconti di Edgar Allan Poe | recensione

In Obscura. Tutti i racconti di Edgar Allan Poe, il maestro del macabro e del bizzarro ci svela l’oscurità della modernità con una lucidità glaciale. Attraverso i suoi racconti, Poe trasforma l’angoscia e gli incubi più profondi in una celebrazione del linguaggio e della creatività, come sottolineato dal suo successore H.P. Lovecraft. Scopriamo insieme come Poe abbia reso il terrore il cuore pulsante della sua opera.

Prima di proseguire, se non l’avete ancora fatto, vi raccomandiamo di leggere il nostro speciale sulla collana Oscar Draghi Mondadori, per capire meglio di cosa si parla e se questo tipo di volume fa al caso vostro.

Intro

Edgar Allan Poe | Oscar Draghi Mondadori (2018) | Short
17x5,5x24 cm | 1032 pagine | 1306g | €26 | ISBN 9788804687047

Obscura è stato uno degli ultimi volumi cullati da Giuseppe Lippi (scomparso quello stesso anno), storico curatore per Mondadori della collana Urania e di molto (tutto?) quanto riguardasse HP Lovecraft per questo editore.

Copertina

Tra i Draghi più venduti, già alla VII ristampa nel 2020. Il becco di un corvo è predominante sulla copertina opaca – vellutata al tatto – mista ad elementi lucidi. I bordi delle pagine sono tinti di nero opaco, senza sbavare all’interno. Strana la scelta di usare la celebre frase di Nietzsche in copertina («E se guarderai a lungo nell’abisso, l’abisso guarderà dentro di te.»); discutibile quella di usare il corvo senza includere il poemetto nel volume.

particolare del dorso

Struttura

In apertura e chiusura del libro troviamo una serie di pagine nere da 100g. Questi fogli più robusti sono utili a dare solidità alla rilegatura e scongiurare un facile distacco della copertina dal resto del volume.
Tre pagine di buona grammatura anche quelle dedicate alle parole spese da Lovecraft per Poe. Quindi inizia il blocco di pagine da 50g (?) di cui è composto il libro.

Il font da 3mm ha la giusta grandezza ma le pagine gialline, semi trasparenti, complicano un po’ la lettura. Le note sono comodissime, a piè di pagina.

Ogni racconto è introdotto da una illustrazione monocromatica (piuttosto svogliata) di Malleus. Le illustrazioni sono pochissime e ripetute su più racconti.

Nella sezione filmografia sono riportate alcune immagini (sempre in bianco e nero). Infine, al racconto “La casa degli Usher” c’è un fumetto da 3 pagine (6 facciate) risalente al 1971.

Dietro l’illustrazione è riportato sempre il titolo originale del racconto che stiamo per leggere e l’autore della traduzione.

Pur potendo pescare direttamente dalla raccolta Einaudi, interamente tradotta da Giorgio Manganelli, Lippi ne ha portati arriva da lì solo dodici, per poi affidarsi anche alle traduzioni di Elio Vittorini e Delfino Cinelli (risalenti al 1937) oltre a Vincenzo Mantovani (1971). Strano non vedere pescato nulla di Carla Apollonio e Maria Gallone (presenti nelle edizioni Rizzoli). Un racconto, “Le terre di Arnheim”, è stato tradotto da Alex Roger Falzon. L’ultimo racconto, “Il Faro”, è stato invece tradotto dallo stesso Lippi. Il curatore ha anche tradotto l’introduzione lovecraftiana, bellissima, inizia così:

Negli anni intorno al 1830 è sorto un astro letterario

Tutta la prosa di Poe è stata inserita in ordine cronologico dal 1831 (“Senza fiato”) al 1849 (“Il faro”). Attenzione: la prosa, non la poesia. Ci saremmo aspettati uno strappo almeno per le poesie più rappresentative ma, come detto, non ha trovato spazio nemmeno Il Corvo.

A Poe attribuiamo 70 racconti brevi, questo libro ne riporta 69. Manca il saggio brevissimo “Morning on the Wissahiccon“. Non è niente di memorabile, resta strana l’assenza, anche perché nella raccolta Einaudi c’è.

Considerazioni finali

Obscura è un’ottima raccolta di storie brevi. A parere di chi scrive: la migliore raccolta su Poe, in italiano, disponibile oggi per completezza, impostazione, praticità e prezzo. Chi ama l’autore, non sbaglia ad aggiungere questo libro alla collezione.

A chi non l’ha mai letto, invece, consigliamo di avvicinarsi allo sfortunato genio made in Boston attraverso le edizioni con singoli racconti, magari illustrati, così da non rischiare di mettere da parte volume e autore al primo pezzetto che non piace.

Resta un po’ di amaro per quelle meta-illustrazioni ripetute. È un volume che, nel momento stesso in cui lo programmi, sai venderà tantissimo; hai già risparmiato su carta e traduzioni; un minimo sforzo col budget si poteva dedicare a illustrazioni più ispirate.

Di Recensioni Vere

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