Categorie
ARTE

Miya Himi Gouache | Recensione jelly gouache

Con la recensione delle Himi Gouache andiamo a occuparci di un vero e proprio tormentone social per artisti. Una bolla nata nel 2018 e che da allora ancora regge. Diciamo subito che Arrtx, Artsy, Artkey, Pentrista e ogni altro brand di “jelly gouache in cup” è prodotto sempre dalla cinese Miya. Probabilmente ne detiene il brevetto cinese, qualcosa del genere, chi lo sa!

L’intuizione di Miya

Fino a qualche anno fa il guazzo era soprattutto in tubetti e bottiglie, poi c’erano barattoli di “poster color“, chiamati anche tempere giapponesi.

A un certo punto fanno la loro comparsa negli Stati Uniti i primi set Himi Gouache con una scelta di marketing decisiva: scrivere “jelly gouache“. Teoricamente non esisteva nulla in formato “jelly” e la confezione era quasi golosa, con tutti quei contenitori, del tutto simili a quelli delle salse dei fast food.

L’idea piacque e le sponsorizzazioni fecero il resto. Per qualche anno tutti hanno parlato del “guazzo gelatinoso” e tutti sembravano divertirsi utilizzandolo. Ora lo vediamo più da vicino.

Confezione Himi Gouache

La confezione ideata da Miya per Himi Gouache ha contribuito senza dubbio al suo successo. La percezione di avere a che fare con un contenitore resistente ed ermetico ha fatto credere a tutti di poter conservare le proprie gouache umide in eterno. Purtroppo giusto di percezione si tratta.

Per quanto la plastica sia di buona qualità e il contenitore molto resistente, proprio il coperchio è il punto debole. Non ci sono guarnizioni né strati di silicone a garantire che il contenuto delle ciotole non strabordi.

La chiusura è quella tipica dei contenitori per alimenti economici: ha le alette che prima o poi si staccheranno. L’effetto combinato è di avere un contenitore socchiuso, sempre. A prescindere che all’interno sia inserita o meno la tavolozza.

La tavolozza è di buona qualità: sottile e molto flessibile, non si sgretola né si spacca quando cade. Si macchia facilmente, quello sì. In questa fascia di prezzo: ci sta.

Il contenitore delle coppette è riutilizzabile ma presenta numerosi difetti di produzione tra cui diversi fori (a proposito di ermeticità!).

I colori sono in confezioni da 30 ml e non abbiamo riscontrato grandi difficoltà ad aprirle.

Piacevole sorpresa i tre pennelli sintetici inclusi nella confezione. Sono perfetti per questo tipo di medium, non perdono un pelo e la ghiera non arrugginisce. Sono pennelli molto buoni, senza dubbio student grade.

Il sito web riporta che il prodotto è senza solventi, non tossico. Sul retro della confezione raccomanda di non farlo usare a bambini sotto i 3 anni.

Dato che gli ingredienti sono misteriosi (Miya parla di colla naturale, carbonato di calcio e chiama i pigmenti “organic toner”, così può usare qualsiasi colorante e non per forza pigmenti), diremmo di evitare fino al momento in cui è sicuro che le dita sporche non finiranno in bocca.

L’odore all’apertura era poco piacevole ma non una puzza forte ed è passato nel giro di un paio d’ore. Se vi capita una confezione con un fortissimo cattivo odore, di quelli che bisogna lasciare la stanza, significa che qualcosa è andato a male! Fate il reso!!

Purtroppo Miya non scrive sulle confezioni la data di produzione né quella di scadenza. Sappiate che la durata di guazzi e tempere è tra i 2 e i 5 anni quando i colori sono nuovi e sigillati.

Infine la sigla QB/T 1335.3-1991 indica uno standard cinese per i prodotti artistici. E nonostante si parli di guazzo ovunque, quello standard ci dice che Himi Gouache dovrebbe chiamarsi Himi Poster, perché sono tempere.

Differenza tra tempera e guazzo

In belle arti si fa una distinzione molto rapida: tempera è pigmento +uovo o altro legante naturale, guazzo è pigmento colorato + pigmento bianco + gomma arabica.

Diciamo che quello che chiamano “tempera” negli Stati Uniti e “colori poster” in Asia è più complicato da definire! Tempera assume il significato comune da dizionario: pigmenti stemperati in sostanze solubili in acqua, quindi mai oleose.

Parlare di “colori poster” = tempera generica. Una roba che può includere calce, destrina, colla animale (caseina, colla di pesce), amido di mais, laqualsiasi, oltre a tinture e pigmenti solubili in acqua. Per loro, tutto è virtualmente “tempera”, basta che si sciolga in acqua.

I pigmenti scelti sono i più economici e lavorati grossolanamente. La lavorazione grossolana le rende meno fluide, più “jelly”. Sì, praticamente sono le tempere per bambini.

In Italia e buona parte d’Europa siamo abituati alle bottigliette, in Giappone usano i barattoli e in Cina gli studenti usano il formato esportato da Miya, come saprà chiunque si sia imbattuto negli scherzi fatti ai professori d’arte e pubblicati su Tik Tok.

Jelly Gouache?

Come abbiamo appena scritto: la consistenza più viscosa è dovuta al fatto che gli ingredienti, tra cui i pigmenti stessi, sono tritati grossolanamente e in modo non uniforme.

Tra gli ingredienti preferiti dalle tempere economiche che causano viscosità e, soprattutto, appiccicosità, c’è la destrina. La destrina è una sostanza naturale, solubile in acqua, che viene impiegata in una marea di prodotti “non tossici”, tra cui le tempere e le colle.

Quando ne viene aggiunta troppa, la tissotropia diventa esagerata ed è difficile stendere i colori col pennello. Servono pennelli rigidi ed elastici, come quelli per acrilico (ripetiamo: ottimi quelli in confezione), perché tutti i colori sono appiccicosi e viscosi.

Diluendo i colori si smorza l’effetto della destrina ma avremo tinte meno coprenti.

Come tutte le tempere economiche, anche in questo caso ogni colore è un mix di più pigmenti ed è molto semplice imbattersi in tonalità strane.

Rosso + blu non fa viola quando ci sono troppi pigmenti misti!

Proprio per via dei fattori consistenza, grossolanità e ingredienti dubbi, la prima cosa da fare quando si aprono le nostre salsine è: mescolare bene! Col tempo i pigmenti più pesanti potrebbero essersi depositati sul fondo, i leganti separati, etc. Bisogna armarsi di un po’ di pazienza e mescolare con una palettina o uno stecco sottile tipo quello dei ghiaccioli.

Se c’è la brutta sorpresa di uno o più colori secchi, basta aggiungere dell’acqua e lasciarlo a riposo per 1-2 giorni, a seconda di quanto è secco. Oppure lasciarlo così e attivarlo all’occorrenza.

È stata una buona idea?

Dato che tutto il colore è esposto all’aria e all’acqua, diventa facilmente attaccabile dalle muffe.

Per limitare il più possibile la comparsa di muffe è meglio usare acqua distillata e dare una spruzzatina di alcol isopropilico (o amuchina) quando si ripongono i colori e non si prevede di riutilizzarli presto.

Un umettante, un po’ di semplice glicerina, serve a far tornare pastoso un colore che ha troppi granuli. Alcuni usano anche il fiele di bue, però con quello aumenta molto la trasparenza.

Aggiungere acqua, mescolare, lasciar seccare, ricominciare… Tutto questo causa dei cambiamenti. Ad ogni aggiunta di acqua, di umettante, di disinfettante, muffe, etc. la formulazione del colore cambierà.

Il perenne bisogno di lavorare ogni colore, sin dall’inizio, è un grande punto debole delle tempere Himi Gouache. In più si somma il mistero della scadenza. Come scritto prima: non è riportata. Noi abbiamo la piena convinzione di esserci trovati sin dall’inizio con un prodotto vecchio.

Il legante infatti era quasi del tutto separato in diversi contenitori ed è servito mescolare un bel po’. In più è sempre stato difficile ottenere una buona consistenza.

La caratteristica principe del guazzo (e simili) è doversi depositare in modo quasi completamente piatto sulla superfice, formando comunque un gradino rispetto alla carta. Va fatta una stesura abbastanza grassa di colore. Non come se fosse stucco ma nemmeno lavata come l’acquerello.

Le tempere Himi Gouache non hanno mai dato un buon risultato. Ci sono sempre righe, spaccature, inestetismi. Questo proprio perché, essendo costretti ad alterare la formulazione del colore, abbiamo prodotti di qualità ancora più bassa rispetto alla già economica produzione.

Non è vero che seguendo questo o quel tutorial web avremo il colore pari al nuovo. Questa cosa non è possibile! Sarà sempre un derivato di qualità più bassa rispetto all’origine! I colori a guazzo/tempere/poster scadono!

Prove sul campo delle tempere Himi Gouache

Vale la pena precisare che l’insieme delle immagini che stiamo pubblicando in recensione comprende vari stadi. Si parte da quando le abbiamo acquistate alle prove fatte nei mesi successivi. E i problemi di fondo ci sono sempre: dalla formulazione originale a quella che si raggiunge dopo mesi di rimescolamenti.

Essendo ormai palese che ci trovavamo di fronte a delle tempere per bambini, le abbiamo volute confrontare con altre tempere economiche.

Senza troppe sorprese, i risultati sono del tutto simili. Persino la rugosità del fondo è uguale: le matite colorate hanno depositato il pigmento allo stesso modo. Quando si usano guazzi di qualità, essendo meno gessosi e soprattutto meno appiccicosi, la matita scivola di più e deposita meno.

Se l’intenzione è quella di creare uno sfondo a guazzo per poi disegnarci sopra con le matite, allora le tempere economiche sono perfette.

A seguire invece la performance dei colori diluiti, sempre a confronto con un non specificato brand per bambini.

Qui addirittura le Himi Gouache sembrano molto meno pigmentate. Questo può dipendere anche dagli altri fattori già elencati (cambio di formulazione e scadenza) poiché quelli per bimbi erano in tubetto e si sono conservati meglio. Notare anche la minor vividezza: i colori sono vivaci solo quando bagnati.

Se escludiamo le tempere di Miya da qualsiasi confronto e, soprattutto, se impariamo a conoscerle bene, possono dare delle soddisfazioni. Non sono colori tremende in assoluto! C’è che non sono nemmeno le più semplici da usare. Non si comportano da guazzo e bisogna impratichirsi.

Con la pratica, come noterete nell’immagine sopra, si riescono a sfumare i colori mantenendo una buona coprenza e un’ottima texture. In alto a sinistra c’è la prova di sollevamento del colore: essendo la lavorazione grossolana è piuttosto semplice correggere gli errori tornando quasi al bianco della carta.

Qui si può valutare la coprenza del colore slavato. In linea con gli altri prodotti economici.

Il difetto più grande delle Himi Gouache

Il difetto enorme che queste tempere che, ripetiamo, potrebbe anche essere dovuto a un lotto scaduto, è che formano crepe. Tutti i guazzi si crepano se lo spessore è esagerato ma queste formano crepe sempre. Una volta che questo difetto è noto, si può riscontrare anche in qualche videorecensione in 4K (circolano solo lotti scaduti?).

Le crepe non sempre sono evidenti, spesso bisogna andarci molto vicino e comunque appaiono quando il colore è totalmente asciutto: mentre si dipinge non si sa cosa succederà! Un colore pieno di crepe è un colore che si staccherà. Inevitabile. Questo problema rende Himi Gouache inadatto anche a disegni preparatori e bozze.

Conclusioni

In questa recensione abbiamo scoperto che le Himi Gouache non sono guazzi ma tempere (“colori poster”). Tempere per bambini. Queste tempere non sono adatte per imparare a usare il mezzo, poiché in realtà sono difficili da usare.

Sono appiccicose, dall’alta viscosità e necessitano di molta manutenzione. Se una persona, di qualsiasi età, si approccia al guazzo con le Himi, le trova frustranti e probabilmente si fa un’idea completamente sbagliata del guazzo.

Ciò non toglie che quando si raggiunge una certa dimestichezza con le tempere prodotte da Miya, ci si può anche divertire, magari su formati grandi, dove non si osa con i colori costosi. Purtroppo però i colori sono molto spenti e quando si avvicina lo sguardo…

si notano piccole crepe ovunque, manco fosse un olio su tela del XVIII secolo. Abbiamo provato a indagare su questo e sulla possibile scadenza, trovando un indizio bello grosso.

Su Alibaba, come saprete, ci sono anche i prezzi all’ingrosso. E proprio qui Miya si è forse fatto sfuggire l’indizio importante: la svendita di tutte le vecchie confezioni.

Il kit da 18 colori, che su Amazon troviamo a 20€, viene venduto dal produttore a 4/5$. Il set da 56, di solito venduto a 55/60€, lo smerciano all’equivalente di 10€.

Queste versioni più costose, con una maggiore quantità di colore (da 85/90ml contro i 30 ml delle confezioni normali), sembrano costruite con più criterio e sembra che siano ermetiche.

Chi lo sa se questo indizio vale qualcosa. Magari sono gli importatori a tirare troppo il prezzo e non c’entra nulla la scadenza. Magari sono davvero convinti che in tutta questa organicità naturale si nasconda l’elisir di lunga vita e i colori siano eterni. :)

Tornando alle prove, c’è l’esemplare che abbiamo tra le mani che presenta un notevole numero di difetti, da quelli di produzione legati alla confezione bucherellata al fatto che la pittura tende a creparsi appena asciutta. Questa roba delle crepe rappresenta una bocciatura inappellabile. Perché se il colore fa le crepe, nessun utilizzo è possibile. I colori si possono “riparare” aggiungendo umettanti e medium ma tutto ciò fa lievitare costi e tempo speso.

Conclusione alternativa

Dato che le recensioni restano per anni e che i brand cinesi, quando hanno successo, tendono a migliorare i propri prodotti negli anni, serve la conclusione alternativa.

Himi Gouache si presenta come una pratica soluzione per chi usa quotidianamente grosse quantità di tempera e può finire la confezione nel giro di un mese.

Pensiamo per esempio a un graffitaro o a chi vuole fare bozze su grandi formati: apre il coperchio e ha tutti i colori. Niente tubetti da spremere. Niente colori da prelevare dai vasetti. È tutto pronto e resta umido per settimane.

La texture ruvida e setosa rende queste tempere ideali anche per fare da sfondo ad altri medium, come i pastelli a olio o le matite colorate.

Chi utilizza le tempere più raramente e per piccoli dipinti farebbe meglio a orientarsi sui tubetti.

Le gouache studio più famose del web non sono gouache ma tempere per bambini. Ho concluso, vostro onore.

Voto: 53/100

Di Recensioni Vere

RecensioniVere non è un sito a scopo di lucro, né un volto da intervistare o una comunità da manipolare. È un nobile intento, un virus positivo, un'attitudine che speriamo diventi una tendenza. È Internet come dovrebbe essere: un piccolo passo verso il miglioramento che ciascuno di noi può compiere.

Recensioni Vere
Exit mobile version