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Capsule Bialetti | Recensione

La recensione delle capsule Bialetti si basa sulla nostra esperienza col modello Gioia. Continueremo ad aggiornarla in futuro quando usciranno nuove varietà originali e se inciamperemo in qualche compatibile valida.

(Quando proveremo nuove capsule, le aggiungeremo, oltre ad aggiornare le vecchie in caso di cambiamenti.
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Indice

Capsule caffè Bialetti

Le capsule Bialetti sono interamente in alluminio, vendute in confezioni da 12, 16, 48 o 72 pezzi.

Molto importante è l’alluminio della parte piatta della capsula, il disco. Se il disco è storto va raddrizzato prima di inserire la capsula nella macchinetta, altrimenti il caffè verrà male.

Ne consegue che sconsigliamo di acquistare le capsule originali per corrispondenza e in particolare su Amazon, che spesso si limita a infilare lo scatolino dentro una semplice busta di carta. Così molte capsule arrivano ammaccate (e non si possono rendere).

Visto dall’interno, l’alluminio della capsula Bialetti sembra essere rivestito di un qualche tipo di sostanza, probabilmente a fine preventivo (come con la Inissia). Sul fondo è presente un inserto in plastica, bucherellato, che fa da agitatore, serve a formare un po’ di schiumetta in più. Il caffè è ben impacchettato e pressato all’interno di un filtro carta.

Capsule Bialetti gonfie: sono buone?

In alcune recensioni degli utenti si lamentavano di aver ricevuto delle capsule “gonfie”. Ebbene è del tutto naturale che le capsule siano sigillate lasciando un po’ di pressione all’interno. Di solito le capsule più “fresche” hanno questo lieve rigonfiamento mentre le vecchie sono quasi risucchiate.

Nella foto vedete due capsule, entrambe acquistate a febbraio 2024. Entrambe originali. La Palermo scadrà il 17/11/2024 e la Torino il 4/10/2025. È ragionevole dedurne che le capsule recenti e ben conservate abbiano un po’ d’aria dentro.

Oppure qualcuno a Coccaglio ogni mattina tira una monetina per decidere se fare le capsule sottovuoto o in pressione. Non escludiamo nulla!

Nuove capsule Bialetti 2024

Recentemente (da fine 2023) Bialetti ha immesso una versione diversa di capsule, con una sorta di zigrinatura sul fondo.

L’obiettivo sembra essere quello di eliminare definitivamente la plastica dalle capsule. La zigrinatura sostituisce di fatto l’inserto in plastica visto in precedenza. Oppure è di nuovo questione di monetina.

Nelle nuove capsule è sparito anche l’impacchettamento nel filtro carta. C’è solo un dischetto sul fondo per evitare che il caffè piova nella tazza.

Come riciclo le capsule Bialetti?

Il riciclo delle capsule Bialetti varia a seconda delle politiche locali. In alcune città ci sono dei contenitori appositamente destinati allo smaltimento delle capsule usate. In quel caso basta gettarle dentro così come sono. Lo stesso vale per quei comuni che hanno appaltato a ditte più moderne, dotate di mezzi che separano autonomamente umido, alluminio e plastica.

In altre aree serve dividere l’umido da alluminio e plastica. In questo caso è una gran rottura farlo a mano.

Bialetti commercia questo apricapsule per semplificare la separazione delle componenti. Costa 10 euro. Potrebbe iniziare a includerlo in bundle con le macchinette se non ha intenzione di passare alle capsule compostabili.

Varietà capsule originali Bialetti

Rispetto al recente passato, Bialetti ha ridotto la varietà a 12: Napoli, Roma, Milano, Palermo, Venezia, Torino, Midnight, Deka, Nocciola, Cioccolato, Orzo e il tremendo Ginseng. Sembra che, al contrario di altri brand noti, Bialetti abbia concentrato gli sforzi su ciò che piace al pubblico italiano, evitando varietà più adatte ad anglofoni e nordeuropei.

Purtroppo ha eliminato le mono origini 100% arabica: Gran Riserva (con Yirgacheffe), Ethiopia, Honduras, Papua, Sumatra e il caffè biologico. Meno rimpianta è l’eliminazione degli infusi: arancia rossa, frutto della passione, fragola, camomilla, frutti di bosco, tè verde e tè al limone. C’era anche un caffè alla vaniglia, oggi disponibile solo macinato, che non ci mancherà.

Andiamo a recensire brevemente le varietà, tutte degustate con Bialetti Gioia. Parliamo del caffè senza zucchero né dolcificanti. Tralasciamo la parte olfattiva perché nessuna delle varietà ci ha colpiti sotto questo aspetto. Quelli con aromi, cioccolato e nocciola, hanno un odore chimico.

Ginseng:

Non c’è caffè torrefatto, è un solubile. Solubile di assai scarsa qualità. Tra l’insapore e il disgusto.

Cioccolato

Intensità 9, 80% arabica 20% robusta: Annacquato. C’è un sentore di fondente ma è quasi chimico, come l’odore. Avete presente le merendine al cioccolato del discount? Ecco!

Si fa prima e meglio così:

Prova a fare così il tuo prossimo caffè!

Palermo

Intensità 12, (solo robusta?): tostatura extra scura, brusco, molto bruciato, “amaro dolce”. Poco corposo ma dalla lunga persistenza. Cremina densa. È il classico caffè forte del bar: non da gourmet ma da sveglia mattutina.

Roma

Intensità 9, 50% arabica 50% robusta: tostatura media, sentore di nocciola tra l’affumicato e il bruciato, lievemente acido, anche questo è “amaro dolce”. Non molto corposo.

Napoli

Intensità 10, 70% robusta 30% arabica: altra tostatura scura, questa volta caffè neutro e quasi per nulla gocciolante. Debole, in senso buono. Il più equilibrato. Promosso.

Milano

Intensità 7, 100% arabica: L’acidità buona, per niente aspra, con le famose *note floreali* percepibili anche dai meno esperti. La cremina è molto chiara perché esce annacquato. Bevibile ma lontano dai 100% arabica Gran Riserva.

Nocciola

Intensità 9, 50% arabica 50% robusta: Caffè estremamente profumato. Il sapore di nocciola si sente bene e, da amaro, non è per tutti. Con lo zucchero è per tutti. Non ci sono foto perché molte capsule erano difettose e, buttando l’occhio alle recensioni su Amazon, sembra un problema frequente.

Venezia

Intensità 7, arabica 80% robusta 20%: chiaro e poco annacquato. Leggermente acidulo, in senso negativo, è l’acidità aspra. Forse capsule troppo vecchie.

Torino

Intensità 8, 75% arabica 25% robusta: Tostatura media, un po’ di schiuma, crema densa, vellutato. Un po’ acidulo, con note di cioccolato. Un buon caffè molto equilibrato.

Midnight

Intensità 7, 60% arabica 40% robusta: Tostatura media, note di cereali nell’immediato, vaniglia alla fine. Bruciacchiato un po’ aspro. Bello corposo, con schiuma persistente. Viene commercializzato come semi-decaffeinato, cioè col 50% in meno di caffeina rispetto alle capsule Napoli. Non avendo strumenti per misurare ciò, tocca fidarsi. Comunque un ottimo caffè!

Non abbiamo provato: l’orzo, perché è il classico solubile; DEKA perché non ce l’hanno in zona.

Capsule compatibili Bialetti

Le macchine Bialetti più recenti fanno un check per verificare la presenza della capsula d’alluminio e non erogano se non c’è capsula o se la capsula è di plastica. Adottare questa mossa ha ovviamente spiazzato tutti i marchi che producono capsule compatibili, perché le fanno di plastica.

Il check è debole, come abbiamo visto con l’erogazione dell’acqua, è sufficiente il solo retro della capsula per ingannarlo. Oggi molte compatibili hanno un pezzetto di alluminio sul fondo e risultano pienamente utilizzabili.

Non abbiamo trovato confezioni di compatibili da 16/20 capsule in zona e nemmeno su Amazon, per questo non ne abbiamo testate. È un tipo di acquisto non rimborsabile e, dal nostro punto di vista, non vale la pena rischiare (soldi e gastrite) sui lotti da 80+ capsule.

A grandi linee è difficile che qualcuno faccia buoni caffè in capsula copiando i sistemi degli altri.

Capsule riutilizzabili Bialetti?

Queste macchine esercitano una pressione molto forte e, come avviene in tutte le macchinette che fanno un buon caffè, non può funzionare bene una riutilizzabile. Serve non solo sigillare bene ma anche aggiungere un po’ di pressione dentro la capsula; sì, il discorso fatto prima con le capsule gonfie. Questa procedura non si fa a casa.

Sui social ci sono anche dei discutibili tutorial su come riutilizzare le capsule originali. Sempre per ragioni legati alla pressione, viene fuori acqua sporca. Oltre a rischiare di incastrare la capsula e rovinare gli aghi cercando poi di disincastrarla. Evitate!

Il miglior caffè Bialetti?

È una questione molto soggettiva che dipende anche dal modo in cui il caffè si consuma: con zucchero, senza, col latte, latte di soia, di mandorla, dolcificante, freddo, caldo, etc.

Il modo di consumare il caffè ne modifica gli aromi, gli olii essenziali, e ne muta il sapore. La nota molto positiva è che nessuna varietà di caffè ci ha portato acidità di stomaco.

Infine vale la pena precisare che le capsule Bialetti per il sistema Bialetti non hanno niente da spartire con le Bialetti per sistema Nespresso. Queste sono molto meglio.

Conclusioni

I caffè Bialetti sono buoni e in un range abbastanza ampio da soddisfare tutti, almeno in Italia. Speriamo di rivedere presto le capsule di caffè biologico e le varietà mono origine.

Il prezzo delle capsule è alto per la qualità delle attuali varietà in commercio. €6,99 per 16 capsule sono 44 cents a capsula.

Spesso le confezioni si trovano in offerta a €5 – 31 cents a capsula – che è più vicino alla realtà delle cose.

Non condividiamo la politica del prezzare allo stesso modo tutte le varietà, dato che non tutte hanno gli stessi standard. E lo abbiamo visto.

Comunque il prezzo delle capsule è noto da subito. Ognuno lo misuri con le proprie abitudini e decida se è una spesa che può/vuole affrontare oppure no. È davvero insensato comprare delle macchinette a capsule per poi accontentarsi delle compatibili.

Voto 8/10

Di Recensioni Vere

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