La recensione di un Mixed Media Artboard (cartone per tecniche miste) ci è sembrato un passo obbligato dopo avervi messo in guardia da questo tipo di superficie nel nostro lungo speciale sulle matite colorate.
Questi articoli non si trovano facilmente presso i negozi fisici e online hanno sempre prezzi da capogiro, anche nei formati minori. In più le recensioni sono pochissime e le dettagliate… Beh, questa probabilmente è la prima!
Come si presenta il Mixed Media Artboard
Daler Rowney è un famoso e storico brand del settore belle arti con sede nel Regno Unito. Dal 2016 è entrato a far parte dell’italianissimo Gruppo Fila. Come molti prodotti DR, anche questo Mixed Media Artboard è made in England.
Sulla parte frontale, in alto, sono ben rappresentate con parole e icone le caratteristiche principali del prodotto.
Sul retro c’è una breve descrizione in cinque lingue e, strana trascuratezza, la descrizione non è identica in ogni lingua.
Come troppo spesso accade con gli artboard, anche Daler Rowney ha omesso un’adeguata protezione sul davanti, dove invece c’è un semplice sottilissimo foglio a far da copertina. Questa leggerezza comporta dei problemi che esamineremo tra poco. Sul retro invece c’è un cartoncino a salvaguardare la planarità del blocco. Gli angoli sono sprovvisti di protezione.
Com’è fatto?
Il Mixed Media Artboard è un blocco collato (su tutti e 4 i lati) composto da 10 cartoncini spessi 1,4 mm.
Lo spessore elevato dovrebbe consentire di sperimentare più tecniche senza preoccuparsi dei rigonfiamenti dovuti all’uso di un po’ d’acqua o alle stropicciature da sfregamento di gomme, raschietti, sfumini, etc. Inoltre è un supporto molto rigido, facile da riporre, non richiede di dover essere fissato a una tavoletta.
Ogni cartoncino è composto da tre parti: superficie liscia da disegno, cartoncino, superficie ultra liscia.
Né il sito né l’album specificano cosa è “acid free”. Se solo i fogli appiccicati sul cartoncino o anche il cartoncino stesso. Verosimilmente dovrebbe essere tutto ma non sempre è così; specialmente se non lo precisi.
Purtroppo non è specificata da nessuna parte la grammatura dei fogli incollati al cartoncino. Un’informazione fondamentale, come leggerete in seguito. Spoiler: non sono i fogli mixed media da 250g/m.
Dalle premesse ai fatti
Il primo problema riscontrato col Mixed Media Artboard di Daler Rowney è connesso alla scarsa protezione offerta dalla copertina. A prescindere dal fatto che il blocco sia stato acquistato su Amazon (e spedito alla Amazon), dato che ogni foglio A3 di questo blocco sfiora i 3€, non si può chiudere un occhio se uno o due cartoncini arrivano danneggiati per un colpetto, né se gli angoli sono smussati.
Quella fossetta visibile nella foto in alto, sopra il nostro logo, è un qualche colpetto preso in magazzino e comporta il doversi adattare alla sua presenza o dover rinunciare a un foglio (almeno in formato A3, ovviamente si può tagliare), a seconda della tecnica e del risultato a cui si punta.
Ribadiamo: questo tipo di difetti è nascosto, può capitare su un blocco spedito online come su uno acquistato di persona e trasportato a casa con estrema cautela.
Un altro difetto che si scopre solo durante l’uso è legato alla trama del foglio. Nella foto che segue è possibile notare tre strisce parallele incise sul foglio. Sono molto superficiali e fanno parte della trama, un difetto di produzione.
Siamo amanti delle trame irregolari, perché danno un effetto più naturale ed artigianale ai fogli. Ma non è questo il caso. È proprio un difetto che percorre quasi tutto il foglio e a foglio bianco non si notava per niente.
Provate a immaginare di essere a buon punto col vostro dipinto, magari qualcosa di iperrealistico, che vi è costato decine di ore, e incappate nella parte difettata che non avevate notato.
Un altro possibile difetto di produzione riguarda alcune grinze formatesi dopo aver bagnato, e lasciato asciugare, il foglio.
Probabilmente la grinza è dovuta a un cattivo incollaggio. Grosso problema: attraversa buona parte del foglio.
Il Mixed Media Artboard di Daler Rowney regge l’acqua?
Grinze a parte, come si comporta questo cartone con l’acqua? Abbiamo provato diverse tecniche bagnate tranne l’acquerello puro, il bagnato su bagnato, che ovviamente richiede un cotone 100%.
Dall’angolazione con cui è stata scattata la foto qui sopra, noterete che non c’è alcun bozzo, nonostante la carta sia visibilmente bagnata. Finalmente abbiamo qualcosa di positivo! :)
Purtroppo però, tende a imbarcarsi e a restare imbarcato. Nei test finali abbiamo diviso il foglio per vedere se c’era modo di “de-imbarcarlo” senza fare danni e non c’è. Provare a bagnarlo dal lato opposto non funziona e fa altre grinze.
Questo problema non si presenta o è molto ridotto quando si dipinge sul foglio ancora incollato al blocco. Ma a quel punto tanto vale usare i fogli “normali”…
Cartoncino grosso, foglio fino
Riducendo l’acqua viene a galla il problema principale: il foglio è sottile. Un foglio molto sottile, incollato su un cartoncino, manterrà comunque gran parte degli svantaggi derivanti dall’essere un foglio sottile.
In questa macro si può osservare lo spessore del cartoncino, a sinistra, rapportato a quello del foglio che c’era incollato, a destra.
A sensazione, non avendo strumenti di misurazione, sembra un banale foglio in cellulosa da 120 o 140 g/m. Banale nel senso stretto del termine: non ha doti particolari, non sembra pensato per disegnarci sopra. Ancora meno per dipingerci.
Anche volendo fare un’acquerellata molto leggera o un passaggio di inchiostro, la carta non è stata trattata adeguatamente per ricevere uniformemente il colore.
Scordatevi un uso intensivo della gomma: la carta non è abbastanza resistente.
Seguono le immagini delle reazioni a un po’ di marker.
Risultati abbastanza disastrosi con i marker acrilici, bene con quelli acquerellabili e perfetto con quelli ad alcool. Bene anche con le matite colorate acquerellabili, come visibile nell’immagine che segue.
Per sfumare e mescolare le matite colorate comuni, dati gli evidenti limiti del blocco, sconsigliamo di usare olii e sfregamenti eccessivi. Meglio roba che evapora subito, come i solventi o l’alcol isopropilico.
Non è una carta da pastello, può comunque ricevere tranquillamente uno strato di fondo. Qui sotto abbiamo usato un PanPastel verde con il classico applicatore morbido.
Ottimo il risultato con i pastelli a olio. Diversi campioni sono fermi da un mesetto e non si sono registrati aloni giallognoli. Il foglio rimane bianco anche quando ha moltissimo colore intorno.
Infine un po’ di sfumature di carboncini, ripassati con un pennello umido. Anche qui è andata bene.
Conclusioni
Come avrete capito leggendo fin qui, il Mixed Media Artboard di Daler Rowney non è affatto un prodotto da buttare. Ha però una lacuna immensa: il rapporto qualità prezzo. Il prezzo del blocco A3 oscilla tra i 22 e i 29€, quello A4 tra i 15 e i 20€. Sono blocchi da 10 fogli. Non li riteniamo fogli da 2 o addirittura 3 €. Sono prezzi da blocchi Arches (per restare nel Gruppo Fila) 100% cotone. E pazienza se non sono rigidi, le performance non sono paragonabili!
Il prezzo è però solo uno dei fattori. Abbiamo una qualità costruttiva mediocre, non si spiega quel foglio sottilissimo per un mixed media. E poi i difetti di fabbrica riscontrati potrebbero indicare cali di attenzione nei controlli qualità.
I cartoni sono una scelta molto comoda soprattutto per i pigri e per chi ha poco spazio, poiché in un attimo si ha la superficie pronta, senza bisogno di fissare nulla, leggerissima, facile da riporre una volta finito.
Riteniamo la superficie molto adatta ai pastelli a olio o a cera. Benino sulle miste con fondo PanPastel e carboncini. Male con matite, colorate e non. Malissimo con acrilici, Posca, guazzo, acquerelli.
Voto 55/100
Riassuntino
