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Recensione Orwell: Ignorance is Strength

Orwell: Ignorance is Strength è la seconda stagione della serie Orwell, seguito del brillante Keeping an Eye on You uscito a fine 2016. Sul trio di sviluppatori tedeschi (Osmotic Studios) gravavano molte aspettative e non vedevamo l’ora di provare il loro nuovo lavoro. La recensione riguarda l’intera stagione, pubblicata in tre episodi tra il 22 febbraio e il 22 marzo: Thesis, Antithesis e Synthesis.

Premessa

[section label=”Premessa”]La prima stagione di Orwell era ambientata in un paese immaginario chiamato “The Nation”, in cui il governo scavava in tutte le comunicazioni, pubbliche e private, attraverso un sistema di sorveglianza chiamato proprio Orwell. Nei panni di un impiegato/investigatore di questo governo, eravamo proprio noi a fare da “Grande Fratello”. Per approfondire meglio, c’è la nostra recensione di Keeping an Eye on You. La morale della favola era: cosa faresti se avessi in mano questo potere?

Orwell: Ignorance is Strength, la storia

Orwell: Ignorance is Strength

[section label=”Storia”]Gli eventi di Orwell: Ignorance is Strength sono contemporanei a quelli della stagione precedente, quindi non è un seguito. In questa stagione conserviamo quello stesso ruolo ma cambia un po’ la morale. Abbiamo ancora il potere della prima stagione, però tutto è focalizzato sulle “fake news”, sul potere di cambiare la percezione dei fatti servendosi degli influencer. Siamo ancora al servizio de The Nation, però non ci occuperemo di terrorismo quanto della crisi internazionale con la vicina Parges. Crisi fomentata da Raban Vhart, fondatore di The People’s Voice. I nostri sforzi saranno mirati a scavare nel passato e nel presente di Vhart in modo di indebolirlo e neutralizzare la sua influenza.

Non così in fretta

Per quanto il 90% di ciò che facciamo si incentri sulle tensioni descritte prima, c’è ancora la possibilità di remare contro The Nation. I finali possibili sono quattro e procedere a casaccio porta sempre verso uno solo. Questa volta sarà davvero importante ragionare su ogni mossa e non avere fretta di passare al sistema tutti i segmenti.

Profili dalla prima stagione

Durante la creazione del profilo sarà possibile accoppiarlo a uno di quelli utilizzati in Keeping an Eye on You. Ciò non influirà direttamente sul gameplay ma su qualche notizia pubblicata online. Verosimilmente dalla terza ( o dalla quarta?) stagione godremo meglio dei profili usati in Keeping an Eye on You e Ignorance is Strength.

Meccaniche di gioco

Orwell: Ignorance is Strength

[section label=”Meccaniche”]Le meccaniche sono praticamente identiche al capitolo originale. Ci sono dei blocchi di dati (frasi, date, nomi…) da esaminare e dobbiamo scegliere quali passare al sistema, poiché Orwell resta una macchina e non è in grado di capire quali informazioni sono rilevanti. Anche gli strumenti a disposizione sono gli stessi: Reader, Listener e Insider, più uno. Il nuovo strumento si sbloccherà solo nella terza puntata della stagione ed è la vera novità.

Influencer

L’influencer è il cuore della guerra social, una semplificazione estrema di qualcosa di molto reale. Mentre Raban Vhart scrive i suoi articoli, noi abbiamo accesso alle bozze e possiamo iniziare a lavorare su dei tag (accompagnati dal “tweet”) da lanciare sui social. Quando l’articolo sarà reso pubblico, dovremo scegliere quale tag lanciare per abbattere la tesi di Vhart, demolendo la sua credibilità (e facendogli perdere followers).

Orwell: Ignorance is Strength

Rigiocabilità garantita

[section label=”Rigiocabilità”]Ogni data chunk passato a Orwell farà avanzare le lancette di 10 minuti. Poiché alcuni eventi accadranno a orari prestabiliti, servirà rigiocare il titolo almeno una seconda volta per tentare di bloccare l’evento in tempo. Inoltre i data chunk non possono essere revocati una volta immessi, così come alcuni resteranno nascosti se prima non se ne saranno immessi altri. Tutto questo, unito ai quattro finali, tiene alto il fattore “what if” e fa venire voglia di rigiocare facendo scelte diverse.

Piccolo consiglio

Ampleford è il vostro superiore, non una collega. Lei cerca di imporre le sue linee guida, impartisce ordini, e questo in qualche modo farà sentire il giocatore privo della possibilità di scegliere. Bisogna sempre ricordare che ogni singola scelta spetterà a noi, a prescindere da ciò che la Ampleford dirà di fare. Lei commenta i data chunk che troviamo ma non ha idea di quelli che nascondiamo né di quelli che ancora dobbiamo trovare. È importante, per godersi il gioco, capire che non c’è un unico binario da seguire a tutti i costi.

I difetti

[section label=”Difetti”]Orwell: Ignorance is Strength non è un titolo perfetto, ovviamente. Il primo difetto è la durata: giocato in fretta e furia si finisce in due ore. Giocato con calma, godendosi ogni pagina, arriviamo alle cinque ore. Essendoci il fattore rigiocabilità, non è male per un titolo da 10 euro (link a Steam). E qui entra in gioco il secondo difetto: non è possibile saltare le registrazioni e le chat in tempo reale. Quindi prima di rigiocare il titolo è meglio prendersi almeno un paio di giorni di pausa, in modo da non inciampare nell’ansia di andare oltre quanto già ascoltato/letto. Il terzo e ultimo difetto riguarda le poche novità introdotte e la voglia, che resta, di poter sfruttare più a lungo il nuovo strumento influencer.

Rispetto al primo capitolo

Ci sono meno personaggi da attenzionare ed è più breve. Di questi pochi attenzionati però sapremo di più e andremo più a fondo. Rigiocando il primo capitolo e finendo più volte questo secondo, appare evidente come il tutto sia studiato in maniera certosina per guidarci verso un terzo o addirittura un quarto capitolo. C’è l’effetto DLC e il prezzo è da DLC, per cui possiamo lamentarci poco. Altra differenza è che questo capitolo è meno casual, perché è facile passare il chunk sbagliato e far saltare i nostri piani.

Conclusioni

[section label=”Conclusioni”]Anche se Ignorance is Strength è un capitolo indipendente, è vivamente consigliato giocare prima Keeping an Eye on You. Lì è più semplice assorbire le meccaniche del gioco e familiarizzare con Orwell. Su Steam c’è un pacchetto da 15€ per entrambe le stagioni.

Il gioco resta atipico, un acquisto obbligato per gli amanti delle distopie. Non c’è niente che gli somigli veramente: non è una visual novel, non è un punta e clicca, non è un semplice “scelte e conseguenze”. È Orwell. L’importante è masticare un po’ l’inglese (non è tradotto) e giocarlo con calma, immergendosi nel ruolo. Attraverso una recensione è difficile, senza sparare spoiler, trasmettere quanto Orwell sia coinvolgente. Quanto riesca ancora a stupire dopo averlo già giocato due volte, perché viene fuori un dettaglio che prima non era stato notato e si apre una nuova storia, con altre conseguenze. E non ci sono buoni, non ci sono duri e puri, la trama è aggrovigliata!

Voto 90/100

Di Recensioni Vere

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