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ARTE EDITORIALE

Le Faber-Castell Polychromos sono cambiate? (aggiornata 2023)

Da qualche anno appaiono sempre più dubbi sulla genuinità di alcuni prodotti Faber-Castell e, in particolare, delle Polychromos vendute online. Noi stessi, quando abbiamo recensito le Faber Castell Polychromos Limited Edition, ci eravamo posti delle domande e vi avevamo promesso ulteriori indagini in merito. Il momento della verità è arrivato!

La gente mormora

Nell’immagine sottostante vedete dei Faber-Castell Gelatos, pastelli molto carini di cui forse un giorno vi parleremo nel dettaglio. A fianco la recensione di un acquirente francese. Sospetta che siano contraffatti. La recensione è del 2019, non ha ricevuto risposta. Nessuno di Faber-Castell si è interessato.

Prodotti contraffatti Faber Castell?

Partiamo da questo per allargare subito il discorso a un contesto internazionale in cui tanti hanno dubbi sui prodotti Faber-Castell, principalmente per evidenti carenza comunicative e di interazione con i consumatori.

Faber Castell false?
Fake Faber-Castell Polychromos?

E a noi sinceramente sarebbe fregato poco, siam mica qui a fare il lavoro per cui altri vengono pagati! Però bruciava l’idea di aver preso una fregatura e l’antico vaso andava portato in salvo!

Di matite contraffatte e altri crimini

Come le Faber Castell Polychromos, sul web troviamo sospetti di contraffazione che riguardano altri marchi famosi…

Nella stragrande maggioranza dei casi, almeno in Europa, non si tratta di prodotti contraffatti ma di semplici variazioni non annunciate o, in casi estremi, di esemplari difettosi. Per quanto questi brand snobbino l’utente finale, non ignorano i casi di contraffazione e c’è ovviamente grande attenzione affinché nei grandi retailer come Amazon non si infiltrino rivenditori di prodotti falsi.

Nel dubbio…

In un mondo ideale in cui l’assistenza clienti funziona e risponde alle tue domande, sarebbe stato semplice sbrogliare la matassa. Così invece abbiamo dovuto pensare a una misura non convenzionale, poiché anche le singole matite apparivano diverse dalle Polychromos Limited Edition.

Polychromos

Faber-Castell, dal canto suo, sul sito ufficiale non accennava a differenze. C’era la descrizione classica delle Polychromos, con allegata una tabella classica, priva dei riferimenti dei colori “speciali”.

Quindi restava il problema: come evitare di gettare soldi falla finestra, procurandosi un prodotto che al 100% fosse genuino, originale, impossibile da contraffare? Col passaparola! Abbiamo cercato vecchie Polychromos!

Polychromos 1989

Sono matite vendute dall’alba dei tempi: ci sarà qualcuno che le ha usate! Naturalmente abbiamo scartato quelle più usurate, le conservate male, non potevamo rischiare alterazioni dovute alla cattiva conservazione. Finalmente abbiamo beccato una edizione del 1989. Abbiamo le nostre Polychromos più originali delle originali! L’antico vaso!

Ed eccole qui, l’esemplare #126, prodotto in Germania Ovest nel 1989, e l’attualissima #132 acquistata nel 2021! Pressappoco in cambio di un rene, perché l’azienda madre non riesce a regolare una fornitura di singole matite con Amazon.

Ci sono ovvi cambiamenti estetici in 30 e passa anni e ce ne sono anche tra la 2021 e quelle più recenti. In Malesia, dove Faber-Castell ha servizio clienti che lavora, hanno confermato ufficialmente i cambiamenti. Comunque, quando hai in mano un originale, lo capisci dalla laccatura, dalle finiture, dal legno stesso. Ecco il messaggio di conferma dalla Malesia:

Polychromos classe ’89 provate sul campo

Una delle cose che ci faceva impazzire era l’apparente impassibilità delle matite al diluente nitro. Così abbiamo comprato anche un flacone nuovo e compreso il problema #2 :)

Di seguito le prove ’89 vs limited 2019. Tratti leggeri: in alto il diluente e in basso un blender misto olio-cera. I migliori blender per le Polychromos sono di Caran d’Ache (spettacolare perché full blender: sulle aree vaste lo spezzi e lo usi come un pastello) e Lyra (mai una punta spezzata).

blend polychromos 1989
blend polychromos 2019

Un po’ di sovrapposizione dei rispettivi bianchi.

blend polychromos white
polychromos monozero
polychromos cutter

Qui la sfumatura per sovrapposizione, senza blender o solventi. Andrebbe fatta sempre così, senza scorciatoie, con le matite a base oleosa. Per usare le scorciatoie ci sono tutte le altre!

layering polychromos faber castell 1989

Abbiamo la prova!

Se finora avete trovato le differenze impercettibili o comunque trascurabili, prendete fiato, sedetevi, preparatevi. Per un colpo di karma, nonostante molte delle matite della Limited siano esclusive, una è presente anche nella confezione del 1989!

Antoon van Dyck, ritrattista fiammingo, faceva largo uso di un pigmento bruno molto scuro che per questa ragione è noto oggi come “Bruno Van Dyck”. Matita Faber-Castell Polychromos #176, la #53 della Limited. Abbiamo qualcosa per la comparazione diretta!

faber-castell polychromos van-dyck-brown

I colori dei cilindri e quelli delle punte sono già visibilmente diversi. Una cosa a tratti sconvolgente per Faber-Castell, essendo essa capace di far corrispondere i colori praticamente su ogni singolo media. E anche su carta la differenza c’è.

faber-castell polychromos van-dyck-brown
faber-castell polychromos van-dyck-brown

Conclusioni

Siamo certi che negli anni Faber-Castell abbia migliorato le sue matite e per migliorare devi modificare qualcosa, anche di pochissimo. Apprezzandone la qualità dei prodotti, siamo altrettanto certi che non ci accorgeremmo di tali migliorie tra un anno e l’altro, probabilmente nemmeno tra un decennio e l’altro.

Faber Castell ha il controllo diretto dell’intera filiera. Non stiamo parlando di Arteza, Zenacolor, Artify e altri semplici importatori, che comprano stock in Cina, ora dalla fabbrica X, ora dalla Y, e piazzano il nome (ne abbiamo parlato). Anche quando cambia, il prodotto resta originale.

Uno degli obiettivi dell’articolo è proprio quello di stabilire che il prodotto acquistato dai canali ufficiali, per quanto diverso da altri simili già in vostro possesso, è sempre originale.

Per le Limited Edition è evidente che hanno apportato cambiamenti. Sicuramente nella “ricetta” è presente più cera rispetto alle standard. Di sicuro sono un prodotto diverso.

Ma i cambiamenti non sono finiti. Dalle matite singole comprate nel 2021 e 2022 ( colori 131, 132 e 219) abbiamo notato una lievissima sensazione di “graffio” che prima non c’era. Sono meno burrose, scorrono diversamente sul foglio.

New design Faber-Castell Polychromos

P.s.: Quando si comprano online le singole matite, spesso vengono spedite in dei cilindretti di plastica, più o meno rigidi. Ma questo non avviene sempre. Probabilmente perché non c’è un “blister ufficiale” di Faber-Castell.

Aggiornamento ufficiale

Faber-Castell ha finalmente pubblicato una nota informando dei cambiamenti estetici (per la nostra esperienza, non solo estetici) alle sue matite.

Inoltre è ora possibile verificare se il rivenditore è autorizzato:
Rivenditori autorizzati (faber-castell.it)

Aggiornamento 2023

Abbiamo notato che su carta nera la differenza è ancora più evidente.

Così come all’ingrandimento si presenta molto più cerosa la matita “nuova” del 2019.

La formula è cambiata.

Di Recensioni Vere

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