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Recensione Kingdom Come Deliverance – PC

I più smaliziati di voi avranno notato che ogni recensione di Kingdom Come Deliverance per PC, uscita al day one (ma pure dopo), ha lo stesso valore di una recensione random su Steam. Perché i recensori non sono immuni agli achievement e le statistiche sono pubbliche. Quindi avete letto decine di recensioni basate sul prologo e poco più. Nonostante il gioco in sé non sia lunghissimo. E se di solito condanniamo quanto voi questa usanza di recensire i giochi senza finirli, per Kingdom Come Deliverance ci sentiamo di solidarizzare.

Non chiamatelo indie

Quello di cui stiamo parlando, non è il solito titolo sviluppato con quattro soldi e che nessuno si è filato per anni. Kingdom Come Deliverance ha avuto una grande copertura mediatica già al lancio del progetto, nel 2012, ed era previsto per il 2014. A gennaio del 2014, i Warhorse Studios comunicarono che i dollari spesi fino ad allora (1,5 mln) erano stati immessi per lo più da un solo investitore e lanciarono una campagna su Kickstarter, rimandando l’uscita a fine 2015. Anche quella campagna fece molto rumore e girò ogni sito web. L’obiettivo minimo era 300.000 sterline, ne raccolsero 1,106,371. Sia durante la campagna che negli anni a seguire, fecero molte promesse, tutte riprese e promosse mediaticamente. Naturalmente gran parte di quelle promesse sono servite solo a far parlare del gioco, perché furono man mano abbandonate «per concentrarci sugli aspetti più importanti». E pazienza se molte giocatrici avevano donato con la promessa di un avatar femminile. O se il motion capture alla fine dicono di esserselo fatto in casa, con i risultati che tutti abbiamo visto giocando o anche solo in video.

#soon

Finito il 2015, e di Kingdom Come Deliverance nemmeno l’ombra. Il 29 settembre 2016 arriva il grosso co-publisher, Koch Media (Deep Silver). Attenzione: co-publisher, perché l’altro sono gli stessi  Warhorse Studios, che dopo 4 anni di fuffa mediatica avevano acquisito un peso importante nelle trattative. Nuova data di rilascio: 2017. Arriva il 2017 e con Koch Media al proprio fianco, il bombardamento mediatico si intensifica. Praticamente un The Witcher, con dentro Skyrim, un po’ di Silent Hill e pure un po’ di Euro Truck Simulator 2.  Nuova data: 13 febbraio 2018.

Tripla A

«The AAA PC and next-gen console title», «The game is an open world AAA action-adventure RPG», questi alcuni dei modi in cui gli sviluppatori presentavano il gioco. Un gioco che, dopo 6 anni di cospicui finanziamenti, un accordo con i fiocchi e una pubblicità da 5 milioni di risultati su Google, è risultato deludente. Ed ecco che ci si rifugia nell’essere dei poveri sviluppatori indie. No, gli indie sono un’altra cosa. Senza dimenticare il prezzo di Kingdom Come Deliverance!

Tra bug, glitch e schermate di caricamento

Del suo presunto realismo, del sentirsi nel medioevo, non ne parliamo proprio. Il protagonista è boemo ma si chiama Henry. La parte storica può finire qui. Hanno avuto sei anni per scegliere il nome.

Graficamente…

il gioco è fermo al 2014 e l’ottimizzazione ricorda da vicino Ultima IX: Ascension. È un gioco di ruolo: chi se ne frega dei 60 fps e delle super risoluzioni! Abbiamo provato a giocarci in Full-HD, senza nemmeno i dettagli al massimo, su una configurazione di tutto rispetto… Non c’è stato verso di avere dei frame stabili. Il ridicolo è che i frame mica calano nelle grandi città, come qualcuno potrebbe aspettarsi, anche perché non ci sono grandi città! Così come il mondo è spento, morto, non sembra di trovarsi in terre reali. Se poi qualcuno pensa che con una 1070 si debba giocare ad una risoluzione di 800×600: finché i soldi sono i suoi, può avere l’opinione che vuole.

Bug & glitch

Ma ok, abbassiamo tutto. Giochiamolo a livelli da far sembrare Tetris un titolo next-gen. Le animazioni sono brutte, i combattimenti fanno ridere (non chiedevamo una precisione da Exanima, però che diamine!). Dover affilare la spada è bello, non poterlo fare per via di un bug non lo è! Non si può salvare quando si vuole, va benissimo: però dover ripetere ore di gioco, più volte al giorno, a causa di uno dei trilioni di bug del gioco è troppo! E potremmo andare avanti per ore, elencando i difetti di questo gioco, i modi in cui si è puniti attraverso i bug, non attraverso le pure meccaniche di KCD! La pulizia è totalmente assente. I glitch sono continui, ne incontrerete decine e decine sin dai primissimi minuti di gioco.

Loading…

Prima di ogni cut-scene e prima di ogni dialogo c’è un caricamento. Delle ore passate a giocare, quasi la metà sarà fatta di bellissime e immersive schermate nere. Odierete parlare con la gente. Odierete interagire. E, visti i testi dei dialoghi, non è poi un punto del tutto negativo. È un medioevo con gente molto “Henry”.

Conclusioni su Kingdom Come Deliverance

Recensione diversa dal solito quella per questo titolo, che serve più che altro a mettervi in guardia. Le troppe recensioni campate in aria possono portare a giocare il titolo oltre i tempi utili per il rimborso e ve ne pentireste. Dal nostro punto di vista c’è stata una grave mancanza di rispetto nei confronti degli acquirenti. Di solito accuseremmo il publisher di aver messo troppa fretta ma il publisher è lo sviluppatore e il titolo è stato rinviato per anni. In apertura siamo stati solidali con chi non ha finito il gioco, perché nessuno di noi l’ha finito. Dopo oltre trenta ore di gioco ci sentiamo di averne realmente giocato poco più di 10. Il resto sono ore perse per qualche bug e schermate nere. Non l’hanno finito quelli che sono pagati per farlo, figuratevi se possiamo farlo noi gratis. Giocarlo è una tortura.

Migliorerà?

Potrebbero esserci margini per quanto riguarda l’ottimizzazione, lo si diceva anche di Ultima IX. Per i glitch basterebbe avere dei programmatori meno pigri, perché di questo si tratta. Per i bug ci vorrà tempo, almeno un anno se si mettono d’impegno. Sono davvero numerosi… Il rischio è che, invece di ottimizzare e fixare, preferiscano strizzare l’occhio ai casual, implementando una modalità più facile e i salvataggi veloci. Così da passare di nuovo all’incasso ai saldi estivi e quelli invernali, per poi far finire Kingdom Come Deliverance in qualche bundle nel 2019. Tanto i soldi investiti li hanno già recuperati grazie a marketing e fanatismo! Anche il fattore modding non è da sottovalutare, Skyrim insegna…

Prezzo

Noi avevamo acquistato tre copie e, per fortuna, l’ha iniziato a giocare solo l’incaricato della recensione. Così due sono già rimborsate. Chi l’ha giocato non vuole tornare a farlo, di conseguenza dubitiamo fortemente che torneremo ad aggiornarvi in merito.

Su Steam costa 50 euro.

Voto 45/100

Di Recensioni Vere

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