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Recensione BlackBerry Motion

A volte è sufficiente sentire un nome o leggere un marchio per essere assaliti dalla nostalgia, è successo col Blackberry Motion e questa è la nostra recensione.

Blackberry, storicamente, è un marchio che si rivolge a chi vuole un dispositivo affidabile da utilizzare per lavoro. Cosa ci serve in un dispositivo di questo tipo? Prima di tutto stabilità del sistema e una batteria che ci accompagni anche oltre la fine della normale giornata lavorativa. Oggi abbiamo la fortuna di poter godere di dispositivi stabili, anche nelle fasce di prezzo medio-basse ma la batteria, quella fa penare anche nelle fasce alte. Un freelance che spesso non riesce a chiudere la giornata prima della seconda serata, è abituato a districarsi tra battery bank e prese di fortuna.

E il Blackberry Motion come si comporta?

[section label=”Stabilità”]Diciamo che il passaggio ad Android non gli ha fatto granché bene dal punto di vista della stabilità. Chi proviene da dispositivi top di gamma, ma anche da quelli di fascia medio-alta, dovrà presto adeguarsi ai piccoli ritardi nell’apertura delle app, alla leggera lentezza nel caricamento delle pagine web e ad altri piccoli intoppi, che messi in fila non si riesce proprio ad ignorare. La produttività, tanto incoraggiata nei gloriosi vecchi Blackberry, qui viene messa alla prova con una serie di piccoli rallentamenti che possono facilmente dare sui nervi. A nulla serve integrare 4gb di ram quando hai una (vecchia) cpu che fa da collo di bottiglia. Così come si rivela poco utile avere la famosa barra di produttività se la sua presenza va a rallentare l’intero sistema, come quando si carica un tema troppo pesante su un vecchio smartphone.

E la batteria? In una giornata tipo fatta di qualche telefonata, un po’ di navigazione, e tanta messaggistica/email, dalle 7 di mattina alle 21 non si scarica del tutto. È un’ottima notizia, peccato avvenga su uno smartphone con evidenti limiti. Che una 4000 mAH non venga completamente assorbita da uno Snapdragon 625 c’è da aspettarselo. Così tanto da far pensare che la scelta non sia stata dettata semplicemente dal prezzo delle datate cpu quanto anche dalla mezza furbata nell’utilizzo di una cpu meno sprecona sotto il punto di vista energetico. Furbata che puoi mettere a segno con un sistema operativo proprietario, meno con l’ultima versione di Android però.

Varie e avariate.

[section label=”Problemi”]Prima di passare al vero punto forte del Blackberry Motion, trattiamo molto brevemente gli altri aspetti. Esteriormente non è al passo col design dei concorrenti, vero, però è comodo e “serioso” come uno smartphone dedicato al business dovrebbe essere. I materiali sono ottimi, la scocca ha resistito a un paio di cadute poco accidentali e il grip è davvero buono, difficile che scivoli di mano. Il non essere totalmente squadrato ma con delle curve sui bordi, permette poi un buon grip anche a chi ha mani piccole (la comodità, quella no). La cornice è (parzialmente) in alluminio e il retro è gommato, a nascondere una plastica non all’altezza del prezzo, la stessa che ricopre la parte superiore del dispositivo.

Sul lato destro c’è un sovraffollamento di pulsanti che causerà confusione, sempre. Il colpevole è quello che doveva essere un punto di forza del Motion: il tasto personalizzabile. Dopo un mese di utilizzo, continuiamo a pigiare per errore questo tasto invece del tasto di accensione, perché è proprio dove ci si aspetta di trovarlo. L’abitudine porta il ditino lì e c’è poco da fare, se non lasciare inutilizzato quel tasto. Il display è buono, niente di eccezionale. Idem l’audio, molto pulito quando teniamo l’apparecchio all’orecchio o utilizziamo gli (ottimi ottimi ottimi!) auricolari in dotazione, una pena il vivavoce (altra pena la fotocamera). Non abbiamo testato a fondo l’impermeabilità e non lo facciamo mai, perché impermeabile non significa subacqueo e la garanzia se ne frega dello scopo scientifico dei nostri test! :)

Lato software

[section label=”Software”]Abbiamo già detto che i rallentamenti sono all’ordine del giorno. La barra di produttività sembra rallentare le cose invece di velocizzarle. Il calendario resta ottimo, come ottima è la tastiera. È questo il vero punto forte di Blackberry, quasi un miracolo, perché non si sbaglia davvero mai a digitare ed è comoda quasi quanto un tastierino fisico. Se rilasciassero la app sullo store, siamo sicuri che tutti utilizzerebbero questa tastiera senza più tornare indietro. Una app, in precedenza molto buona, rilasciata per tutti sullo store è invece l’hub di messaggistica. Una volta immensamente comodo (più per i filtri che per l’accatastamento, ora possibile anche con altre app), oggi pieno di problemi. Provatelo voi stessi.

Crediamo fortemente che un dispositivo di fascia media, senza intoppi, incentrato sulla produttività potrebbe risollevare questo marchio. Fino a quando saranno convinti che “business” equivalga ad avere 600 euro da gettare nello scarico o, peggio, che sia sufficiente il marchio per continuare a vendere, Blackberry resterà qualcosa di nostalgico relegato a un passato sempre più remoto.

Se poi ci tenete proprio, su Amazon di solito costa un po’ meno.

Di Recensioni Vere

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