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Razer Mamba 3G | Recensione

Ok, alzi la mano chi tra voi ha assistito alla presentazione di questo mouse senza sentire l’impulso di averlo, frenato solo dal prezzo. A circa due anni di distanza, Razer ha annunciato la sua versione riveduta e (si spera) corretta del Razer Mamba: il 4G.  Il prezzo del 4G sarà quello dell’attuale versione 3G (3.5G per la precisione) e molti sperano di poter mettere le mani sopra la vecchia versione approfittando di qualche offerta. Se così non fosse, dateci corda perché l’abbiamo preso a prezzo pieno altamente motivati da questa scusa :)

Mentre aspettavamo il nostro caro corriere, abbiamo cercato un po’ online tra i commenti di chi lo ha già acquistato. Tante le critiche, altrettante le promesse di sistemare (dopo due anni) con nuovi drivers e in effetti gli ultimi sono stati rilasciati lo scorso 3 maggio insieme a un nuovo firmware. Dopo pochi giorni il pacco era a casa.

Vedersi recapitare un mouse in una confezione così porta a delle sensazioni che tutti gli appassionati dovrebbero provare almeno una volta. Una grossa teca trasparente (in plastica, ok) custodisce il nostro Mamba, appollaiato su di un piedistallo anch’esso trasparente. Sul fondo della teca il solito curatissimo accompagnamento cartaceo della Razer.

Essendo un prodotto datato, con decine e decine di recensioni online, possiamo saltare i convenevoli e venire ai punti dolenti.

In modalità wireless è pressoché inutile. La batteria dura poco, dalle 3 alle 6 ore, a seconda di quanto utilizzate il mouse. Va presto in stand-by e la cosa può risultare fastidiosa durante la navigazione: leggete un testo per un minuto, andate per clickare e c’è quel secondo di lag che ripetuto più volte al giorno diventa lungo e fastidioso. Il cursore  spesso va per fatti suoi e a volte freeza, costringendovi a spegnere e riaccendere il mouse due o tre volte prima di riprendere vita.

In modalità wired le cose migliorano un po’. Intanto finisce il terrore della batteria quando si gioca. Poi migliora l’affidabilità nei movimenti e non stiamo parlando di qualche piccolo pixel ma della differenza che passa tra il voler selezionare una parola di un testo e trovarsi evidenziata l’intera riga! Questo aspetto migliora anche alzando i DPI, naturalmente a patto di essere abbastanza esperti da saperli “domare”.

Il problema maggiore, quello che davvero può rendere l’esperienza complessiva (non solo di gioco) poco piacevole è il citato freeze del cursore. Questo fenomeno colpisce in modo del tutto casuale: può succedere due volte in un giorno o una sola volta in tutta la settimana. Il problema è che succede e durante le sessioni di gioco online la preoccupazione frena il coinvolgimento. Quando è connesso al cavo la rianimazione prende anche più tempo. C’è da disconnettere il cavo e riconnetterlo un paio di volte, giocando con l’on-off mentre è disconnesso. Insomma una rottura che porta a maledire questo mouse e ogni euro speso per averlo.

Facendo delle prove con diversi pad e poi con un semplice foglio bianco, ci pare di capire che il problema possa essere proprio il colore della superficie. Anche durante i blocchi, se anziché fare il lavoro menzionato sopra ci limitiamo a passare il mouse per alcuni secondi su una superficie bianca, questo torna a funzionare correttamente.

Ultimo problema riguarda l’area attorno al sensore. Qui sono presenti due cerchi concentrici, un prossimo al sensore e l’altro più grande che lo racchiude. Questo è il piedino centrale ed in quanto tale entra in contatto con la superficie. Attorno, sia alla parte interna che a quella esterna, come avviene con tutti i piedini accumula un po’ di polvere. Il problema è che ne accumula un po’ anche all’interno e spostando il mouse a volte questa finisce con l’andare verso il sensore bloccandovi il cursore. Il problema si accentua se avete cani/gatti/conigli/cavie/yak per casa, perché sembra una calamita per i peli dei nostri amici.

In conclusione il Razer Mamba non è un mouse che si ama o si odia, ma forse l’unico esemplare che si ama e odia allo stesso tempo. Il design, insieme a tutto il contorno di sensazioni tattili e visive che lo accompagnano, ce lo fanno amare. Chi ha le mani di dimensioni medio/piccole lo troverà insostituibile qualsiasi sia il grip. Purtroppo a quel prezzo e con difetti così evidenti, di insulti ne collezionerà pure parecchi.

Quindi che fare? Prenderlo o no? Dipende dal vostro budget. Se vi potete concedere il lusso e il rischio di cestinare cento e passa euro, è da provare. In caso contrario meglio rivolgere il proprio sguardo altrove per non incorrere in una sofferta dipendenza che questo mouse causa per via del comfort.

Altro consiglio è di stare attenti a quelli usati perché c’è tanta gomma. La parte superiore, se la si pulisce male, col tempo può essere asportata e addio comfort. Quelle laterali, in particolar modo la striscia sul lato sinistro, sembra attaccata con colla economica e soggetta ad andare via dopo un anno o poco più. Se lo trovate usato, chiedete foto dettagliate di queste parti. Infine se avete mani grandi e siete dei “palm-grippedi” finirete col pigiare spesso i due piccoli tasti incorporati al lato di quello sinistro, non una gran posizione per voi.

Noi non abbandoneremo il serpentello ma continueremo a provarlo su pad diversi e a scaricare update futuri nella speranza di eliminare l’odio prima che divori noi e quanti di voi l’hanno già ordinato.

Voto 60/100

UPDATE SETTEMBRE: Provati altri pad e niente, soliti problemi. Il software crasha alla riaccensione del mouse.  Anche sul bianco è impossibile elaborare un file di testo, il cursore salta mentre evidenziamo.

UPDATE MAGGIO 2012: Chiesto il rimborso. Non c’è verso di farlo andare…

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Di Recensioni Vere

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